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Conoscere Roma tra turismo virtuale ed esperienze immersive

Che valga la pena conoscere una città passeggiando tra le sue vie, assaggiandone i sapori e scoprendone gli odori fa parte del viaggio. A volte con fatica e altre con la piacevole sensazione di essere arrivati, come accade per chi visita Roma, in un luogo così carico di storia e cultura che viene da chiedersi come sia possibile visitarla tutta. Cosa peraltro difficile e che impiegherebbe una vita intera.
Con l’avvento della rivoluzione digitale e di strumenti sempre più innovativi per la valorizzazione e promozione delle eccellenze artistiche, storiche e architettoniche della capitale si sono aperti per Roma punti di vista nuovi e inaspettati. Suggestivi itinerari che il turista ha la possibilità di percorrere, virtualmente parlando, per compiere spettacolari percorsi indietro nel tempo.

Si tratta di progetti innovativi che ci permettono di riviere tutto il fascino dell’antica Roma e dei suoi monumenti più iconici che rivivono grazie alla realtà virtuale in tutto il loro splendore.
Di estremo valore culturale, non fosse altro per i protagonisti di questo progetto, è il Walk to Rome, uno spettacolare viaggio per conoscere la storia della città. Curato da Piero Angela e Paco Lanciano che si sono occupati della parte scientifica, il viaggio immersivo si sviluppa grazie alle informazioni di un’audioguida e un enorme schermo avvolgente su cui viene proiettato un filmato della durata di 30 minuti. La spettacolarità della proiezione e il coinvolgimento che genera regalano un momento indimenticabile per scoprire i tesori nascosti della città.

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Di valorizzazione e promozione si è occupata in questi ultimi anni la Soprintendenza Speciale di Roma che con il suo ultimo progetto ha promosso una visione inedita sul sito archeologico delle Terme di Caracalla. Dallo scorso anno è infatti possibile ammirare in versione 3D questi luoghi, che possono così fregiarsi del titolo di primo sito archeologico italiano fruibile nella quarta dimensione. Non solo gli antichi spazi riprendono vita e riacquistano le loro decorazioni originali, ma rivivono anche, basta avere indosso gli appositi visori, statue e altri oggetti che facevano parte degli antichi allestimenti e che oggi non sono più visibili.

Un’immersione così intensa e realistica che ricorda molto da vicino il coinvolgimento che sperimentiamo in tanti videogame di successo. È infatti da questo settore che vengono mutuate molte delle nuove tecnologie messe in campo per veicolare i contenuti culturali. Pensiamo ad esempio al celebre gioco Pokemon GO, che grazie a uno smartphone e un’applicazione trasforma il paesaggio urbano in un’avventura immersiva in cui svolgere missioni e raccogliere punti. Oppure  il successo di quelle piattaforme digitali come Unibet che hanno saputo affermarsi nell’industria del gioco online grazie a un’offerta ludica capace di coinvolgere maggiormente gli utenti con giochi live estremamente realistici. La parola d’ordine è dunque coinvolgimento e rendere accessibili agli utenti le bellezze della città eterna in un gioco in cui la parte dei protagonisti, di questa narrazione ludica, la svolgono le eccellenze artistiche e storiche della città.

Ecco allora che simili tecnologie le ritroviamo applicate nel campo della valorizzazione del patrimonio culturale con progetti ad hoc come quello sviluppato da Google con il suo Google Art Project. Una piattaforma online che consente di accedere a un archivio di ottocento immagini in alta definizione dei 15 siti museali e archeologici che fanno parte del Sistema Musei Civici di Roma. Basta cliccare sull’inconfondibile sagoma dell’omino giallo per iniziare a percorrere le sale dei musei e ammirarne i capolavori.

Turismo a distanza? Non proprio, visto che l’interesse dell’utente e la facilità di fruibilità dei siti contribuiscono a generare una maggiore attrazione nei confronti del potenziale turista e spingerlo a visitare la città per vedere dal vivo i capolavori che ospita.

Poi, una volta arrivato a Roma tra una visita a Trastevere e un’immersione virtuale al Colosseo, potrebbe anche pensare di scaricare una delle app più innovative per visitare la città. Uno strumento che promette di proiettarci nella Roma di Costantino grazie a un lavoro di ricostruzione in digitale durato più di venti anni. Frutto della collaborazione tra accademici ed esperti di tecnologia l’app Rome Reborn è a oggi la più grande ricostruzione digitale di una città antica mai compiuta.

Tante le opportunità per conoscere la città, perché se è vero che il viaggio autentico si fa camminando non è di certo meno coinvolgente e appassionante quello digitale vista la quantità di progetti che Roma mette a disposizione ai suoi visitatori.

Redazione