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Dal 1° marzo un nuovo passo verso la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione

È fissato per il 28 febbraio lo switch off digitale della PA italiana verso le credenziali uniche d’accesso

ROMA – La scadenza è stata fissata dal Decreto Semplificazione (DL n. 76/2020), il prossimo 28 febbraio è il termine previsto per lo switch off digitale della PA italiana. Infatti dal 1° marzo 2021 entreranno in vigore le nuove disposizioni previste in materia di accesso ai servizi telematici, con un percorso che porterà fino alla dismissione progressiva delle singole credenziali che ogni PA aveva adottato in autonomia e l’adozione di un’unica chiave per accedere a tutti i servizi pubblici online, a scelta tra il Sistema per l’identità digitale (Spid), la Carta d’identità elettronica (Cie) e la Carta nazionale dei servizi (Cns).

COME FUNZIONANO SPID, CNS E CIE

Dopo che lo switch off sarà stato completato, moltissimi servizi e operazioni della Pubblica amministrazione e dei privati, potranno essere effettuati online. Lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è il sistema unico di accesso con identità digitale ai servizi online della pubblica amministrazione italiana. Cittadini e imprese possono accedere a tali servizi con un’identità digitale unica che ne permette l’accesso e la fruizione da qualsiasi dispositivo. Un’importante spinta all’introduzione di SPID è giunta dal moltiplicarsi di servizi online che ha costretto i cittadini ad avere un numero sempre crescente di credenziali di accesso. Al momento l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) ha autorizzato l’operatività di 9 identity provider (gestori di identità digitale). Per ottenere lo Spid si deve essere maggiorenni e scegliere uno dei 9 gestori esistenti. Per la registrazione basta un indirizzo e-mail, il numero del cellulare che si usa normalmente, un documento di identità valido e la tessera sanitaria con il codice fiscale. L’autenticazione con SPID si articola in tre livelli di sicurezza delle credenziali, a seconda della tipologia di servizio. Invece la Carta Nazionale dei Servizi permette di accedere alla pubblica amministrazione attraverso un dispositivo, che può essere una chiavetta USB o una smart card dotata di microchip. Infine, la nuova Carta di identità elettronica, rilasciata dal proprio Comune di residenza, mediante un PIN, consente con i massimi livelli di sicurezza l’identificazione del cittadino ai servizi online degli enti che ne consentono l’utilizzo.

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10 MILIONI DI ITALIANI HANNO ATTIVATO SPID

Secondo i dati pubblicati da AgID, a settembre 2020 risultava che dieci milioni di cittadini avevano attivato SPID. L’aumento del numero delle identità digitali va di pari passo con gli accessi ai servizi, nel corso dell’ultimo anno, in coerenza con le indicazioni del Decreto Semplificazioni, varie amministrazioni hanno dato impulso alla crescita del sistema. L’INPS dallo scorso 1° ottobre ha avviato il percorso per la dismissione del PIN Inps in favore di SPID e CIE per l’accesso ai molteplici servizi erogati online, dal sostegno al reddito, alla verifica della propria pensione, ai vari bonus. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha iniziato il passaggio a SPID per i propri servizi online dallo scorso 15 novembre e il Ministero dell’Interno, da settembre 2020, consente esclusivamente con SPID l’accesso al portale di invio telematico delle istanze da parte dei richiedenti la cittadinanza residenti in Italia. Probabilmente non tutti gli enti pubblici arriveranno alla scadenza completamente pronti, tuttavia la data del 1° marzo è un ulteriore importante tappa della modernizzazione e i maggiori esperti della PA digitale prevedono comunque una situazione positiva, in cui molte amministrazioni si saranno adeguate al decreto. Una conferma giunge dai dati di adesione al bando per il Fondo Innovazione per coprire lo switch off del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, per cui hanno fatto domanda 7.246 Comuni Italiani (il 92%). Secondo le previsioni Agid, sulla base delle attività che i cittadini hanno incrementato nell’ultimo anno grazie a Spid, i servizi che verranno maggiormente utilizzati saranno i certificati Inps, quelli del sito dell’Agenzia delle Entrate e le consultazioni del proprio Fascicolo sanitario elettronico.

Andrea Ugolini