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Mai più soli: la fragilità dei giovani nel post covid

Grande partecipazione al convegno sui giovani nell'era post emergenza Covid che si è svolto nella sala conferenza FISMU di via Meucci, nel quartiere Marconi

MARCONI – “Più di 70 persone hanno condiviso l’analisi e le testimonianze degli esperti sull’impatto negativo del Covid sugli apprendimenti, sul benessere psicologico e mentale e sulla diminuita socialità di bambini e ragazzi, specialmente tra i ragazzi di 14-19 anni” spiega Valerio Garipoli Capogruppo di FdI e Vice Presidente Commissione Affari Generali Municipio XI, moderatore dell’evento.

“Tante le tematiche emerse con l’On. Chiara Colosimo (FdI) e gli altri ospiti. Tra questi, il fenomeno suicidario nei giovani, il tasso di incertezza e ansia che grava sulle nuove generazioni sino alle misure normative specifiche, come il bonus psicologo e il potenziamento dei servizi di neuropsichiatria per l’infanzia e l’adolescenza (Misure previste dallo scorso febbraio dalla Legge 15/2022, in sede di conversione del decreto legge 228/2021).  Il dibattito – conclude – ha voluto dare ai residenti e alle loro famiglie delle risposte chiare e delle azioni efficaci al fine di ascoltare i giovani, coinvolgendoli nei processi decisionali, favorendo il loro attivismo e garantendo l’accesso alle informazioni e alle opportunità”.

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Chiara Colosimo, onorevole di FdI e componente della Commissione Affari Sociali alla Camera dei Deputati, contribuisce al dibattito spiegando come le istituzioni abbiano il dovere di insegnare che anche a scuola c’è la possibilità di rivolgersi a dei professionisti, senza alcuna vergogna, e che di fondamentale importanza rappresenta la collaborazione tra professionisti e famiglie. “Bisogna anche valutare, continua la Colosimo, che la tendenza alla globalizzazione e all’isolamento della nostra società sono tra le cause maggiori di malessere e solitudine dei giovani, a cui si può intervenire con un solo strumento: l’impegno e la socialità dei ragazzi”. Tra le altre iniziative esistenti, la Colosimo cita anche la proposta francese di monitorare l’uso improprio e malsano di alcuni siti internet, sempre più spesso causa di comportamenti e tendenze preoccupanti nel mondo giovanile.

Anche la dottoressa Giuseppina Granito, riportando i danni fisici e psicologici dell’isolamento Covid sui ragazzi, causata anche dalla comunicazione di tipo ‘ansiogeno’ da cui sono stati travolti, ribadisce l’importanza di un intervento tramite rete di ascolto e sul territorio, così come sarebbe prioritario – propone – l’istituzione un percorso di pronto soccorso personalizzato che consenta anche un approccio di tipo psicologico, ad esempio introducendo un codice specifico.

Alessandro Saulini, segretario di NurSindAres 118, nel raccontare la sua esperienza durante l’epidemia ribadisce come l’aspetto umano del contatto nelle persone che vivevano la solitudine durante il lock down sia stato fondamentale e che l’assunzione di risorse umane nel mondo sanitario non debba essere inteso come un capitolo di spesa per il sistema sanitario nazionale, ma come un vero e proprio investimento a beneficio degli utenti.

Immancabile, infine, il punto di vista dello studente universitario Federico Palermo, che riportando la sua esperienza nel mondo universitario e associativo, testimonia l’importanza della socialità per sentirsi meno soli e auspica ad un maggior coinvolgimento dei giovani nei tavoli di confronto e di ascolto con le istituzioni.

Marta Dolfi