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Normativa CBD: cosa dice la legge in Italia e in Europa?

La canapa è una pianta che gli uomini coltivano fin dai tempi più remoti. Utilissima per la produzione di tessuti, cordame molto robusto e resistente, per creare infusi dalle proprietà curativa, è stata messa al bando alla fine dell’800 a causa del THC, la sostanza psicotropa e dagli effetti droganti che si può ricavare dalla pianta. Ma esiste anche una varietà, la cannabis sativa, che di psicotropo non ha nulla o quasi. In compenso i suoi semi, le sue inflorescenze e le sue foglie sono ricche di CBD, sostanza ricca di benefici con poche controindicazioni; non è una droga e non è considerata tale. Per saperne di più potete cliccare qui. Se però avete ancora confusione in testa, ecco cosa dice la legge riguardo a produzione, commercio e utilizzo di prodotti a base di CBD.

Cos’è il CBD?

Innanzitutto cerchiamo di capire meglio cos’è il CBD o cannabidiolo. Si tratta di una molecola, estratta dalla varietà di canapa chiamata cannabis sativa, presente in elevate percentuali nei prodotti a base di cannabis light. “Light” (leggero in inglese), ovviamente, per distinguerli da prodotti contenenti THC, l’altra sostanza presente nella canapa, con effetti psicoattivi. Mentre i prodotti a base di THC sono vietati quasi ovunque in Europa, i prodotti a base di CBD possono essere assunti senza problemi. Il CBD non ha alcun effetto psicotropo, ma rilassa e regola il sonno e numerosi studi scientifici hanno ormai dimostrato che svolge importanti funzioni antinfiammatorie.

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Sono stati proprio questi studi a convincere l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’OMS, a partire dal 2019, a chiedere la cancellazione del CBD dalla lista stilata nel 1961 dall’ONU e relativa alle sostanze considerate non solo dannose ma il cui valore medico e terapeutico era estremamente ridotto. Come sappiamo, le droghe sono utilizzate solo in medicina, dietro prescrizione medica. Col termine droghe, inoltre, si intendono sostanze naturali o di sintesi in grado di alterare la percezione della realtà e creare stati allucinogeni. In medicina è l’effetto di numerose sostanze, se prese in quantità pericolose. Il cannabidiolo, invece, ha dimostrato di essere adatto all’uso medico e terapeutico, purché la percentuale di THC presente nella cannabis sativa da cui deriva, non superi lo 0,2%.

Cosa dice la legge europea sul CBD?

In tutta l’Unione Europea i prodotti a base di CBD sono legali, con alcune differenze tra le varie legislazioni nazionali. Prima, alcuni paesi, come la Francia, vietavano di commercializzare prodotti che provenissero dall’intera pianta, permettendo la vendita per quei derivati di semi e fibre. Al contrario, in altri paesi, i prodotti potevano derivare dall’intera pianta, inflorescenze comprese, purché la percentuale di THC presente fosse al massimo dello 0,2%.

È stata la Corte di Giustizia Europea a uniformare la legge in tutti i paesi membri, grazie ad una storica sentenza che ha valutato non punibile l’operato di due venditori di sigarette elettroniche, i quali avevano venduto in Francia del liquido per sigarette elettroniche prodotto in Repubblica Ceca, legalmente, utilizzando CBD derivante da tutta la cannabis sativa e non solo da semi o fibre come prevedeva la normativa francese. La sentenza ha dato ragione ai produttori. In tutta l’Unione non si può vietare la commercializzazione di prodotti a base di CBD, se contenenti non più dello 0,2% di THC, anche se prodotti in un qualsiasi paese della UE, utilizzando tutta la pianta e non solo da parti di essa.

Cosa dice la legge Italiana sul CBD?
Il legislatore italiano è intervenuto nel 2016, con la legge 242 che definisce la composizione chimica della pianta e gli ambiti di utilizzo consentiti. Nel nostro Paese la cannabis sativa può essere utilizzata in svariati settori, dall’alimentazione alla cosmesi, dalla creazione di materiali di bioedilizia e bioingegneria, alle coltivazioni per il florovivaismo e la didattica, fino alla produzione di oli e carburanti. La norma italiana permette di arrivare fino allo 0,6% di THC, senza alcun accenno al CBD. Nel silenzio della legge, considerando la pronuncia della Corte di Giustizia Europea, valida anche in Italia, si può dire che prodotti a base di CBD si possono tranquillamente acquistare in Italia.

È sempre meglio, comunque, comprare prodotti a norma di legge, verificando provenienza e composizione. In questo senso occorre andare da rivenditori affidabili. Online, ad esempio, c’è il sito Justbob, che garantisce la qualità dei prodotti e si affida a coltivatori seri. Nelle nostre città, inoltre, si stanno moltiplicando le aperture di negozi a tema. I prodotti a base di CBD possono essere oli, cristalli, inflorescenze e si possono utilizzare per inalazione, per bocca, in numerose ricette, oppure spalmati sulla pelle. Gli effetti benefici non mancheranno.