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Rivoluzione alimentare: cosa succederà da qui al 2050

Se pensate che latticini, uova e carne faranno ancora parte della nostra alimentazione anche nel 2050, probabilmente vi sbagliate di grosso. Sì, dal momento che il settore dell’alimentazione si appresta a una di quelle rivoluzioni che si potrebbero molto semplicemente definire epocali.

Sono tre i fattori, come spiegato sul blog del casinò online di Betway, che faranno la differenza e che incideranno sotto questo punto di vista. Il primo è relativo all’incremento sempre più importante nella popolazione globale: le stime sottolineano come, nel 2050, arriveremo a 9,7 miliardi di persone. I cambiamenti climatici rappresentano il secondo fattore da tenere in considerazione e che farà sicuramente la differenza, mentre il terzo aspetto è legato alla problematica dell’obesità, visto che i dati sono già quasi triplicata rispetto a quanto si era registrato nel 1975.

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Popolazione in crescita e obesità dilagante

Non ci sono solamente i cambiamenti a livello climatico ad agitare gli animi e a spingere verso una rivoluzione di quello che finirà sulle nostre tavole. Infatti, ci sono anche altri due fattori che stimoleranno inevitabilmente questo tipo di transizione radicale, come è stato messo in evidenza sul blog L’insider.

Il primo è legato al fatto che la popolazione, secondo le previsioni che sono state diffuse da parte dell’ONU, continuerà a crescere. Un incremento che porterà, entro il 2050, a dover soddisfare il fabbisogno alimentare di ben 9,7 miliardi di persone presenti sul pianeta, circa il 25% in più in confronto all’attuale popolazione. Sarà compito dei leader mondiali fare tutto il possibile per poter garantire adeguato sostentamento alla popolazione in forte crescita.

Non solo, dal momento che ci sarà da affrontare anche la problematica che si riferisce all’obesità. Se da un lato l’allevamento di bestiame sta provocando seri rischi in merito alla salute del pianeta in cui viviamo, portando purtroppo in dote un livello di inquinamento eccessivo, per un sistema che non è più sostenibile, nemmeno sul breve periodo.

Un consumo troppo elevato, tra le altre cose, di carne, ma anche di latticini, non fa altro che aumentare in maniera considerevole il pericolo di essere colpiti da delle patologie cardiache, ma anche dal cancro piuttosto che dal diabete di tipo 2.

L’allarme è stato lanciato anche dall’OMS, che ha svelato una serie di dati che fanno davvero rabbrividire. Ad esempio, dal 1975 a oggi, l’obesità, a livello mondiale, si è quasi triplicata, causando una situazione di forte emergenza. Insomma, l’emergenza climatica si sta evolvendo di pari passo con quella sanitaria.

Addio alla carne e non solo

Il fatto che si dovrà interrompere gli allevamenti intensivi di bestiame mette ancora una volta in evidenza quanto sia incredibilmente inefficiente il sistema che va per la maggiore al giorno d’oggi e che non si tratta di una quesitone solo ed esclusivamente etica. Entro il 2050, infatti, buona parte delle proteine deriverà da delle fonti vegetali piuttosto che da carni che, però, verranno prodotte direttamente all’interno di appositi laboratori.

Un esempio in tal senso arriva da Singapore, dove la tendenza delle carni prodotte in laboratorio è già iniziativa, avendo ricevuto l’ok da parte delle autorità. Detto questo, al momento la qualità di questi prodotti non è sicuramente molto alta, ma c’è da chiarire come a spingere verso un aumento della stessa sarà la concorrenza che si svilupperà nel settore nel corso dei prossimi anni.

Sia i latticini che le uova dovranno progressivamente lasciare il posto a delle alternative che avranno, come si può facilmente intuire, derivazione vegetale. Queste alternative corrisponderanno, in gran parte dei casi, a prodotti realizzati a base di socia, noci, avena e canapa, con diverse aziende pronte a scommettere su questa fetta di mercato.