
ROMA – In questi continui cicli di restrizioni e misure di contenimento della pandemia, mai come ora, le mura domestiche sono diventate il caposaldo al centro della nostra realtà. Insomma, mai quanto oggi, la cura della propria abitazione è diventata una priorità nella proporzione in cui le nostre abitazioni sono usate per più tempo, comportando l’usura di alcune zone piuttosto di altre. Ricordo che durante la prima ondata mi si è rotto il lavandino della cucina e prima di riuscire a ripararlo ci sono voluti parecchi giorni. Idraulici, elettricisti, falegnami, facchini, tinteggiatori, operai, giardinieri, cuochi, babysitter: tutto a portata di click e ShoesOff è la risposta.
L’ad della società, Manfredi Lucchetti, 27 anni ci ha detto “Ci siamo resi conto in prima persona quanta fatica ci voglia per gestire un immobile. Cercare aiuto su internet poi significa esporsi a possibili fregature. Per questo abbiamo iniziato a reclutare profili di comprovata esperienza attraverso un passaparola tra gente già conosciuta e referenziata”. Una società che si presenta tanto affidabile quanto garanzia di efficienza.
Oltre a Manfredi, ad ideare la startup troviamo il co-fondatore Alessandro Berardi, 26 anni, e Giulio Graziani (27), responsabile tecnologico. ShoesOff, oltre ad offrire offre un ampio ventaglio di servizi per le famiglie, è diventato un punto di riferimento per molti professionisti, molte partita iva e autonomi, che a causa del Covid si sono visti scaricati dal mondo del lavoro. Quest’app, in cambio di una piccola percentuale sul ricavato dell’intervento svolto, permette di ampliare moltissimo il proprio bacino di clienti.
“Finora abbiamo selezionato cento figure e, oltre a ditte strutturate, ci sono anche pensionati, inoccupati e mamme a tempo pieno: l’emergenza sanitaria e la crisi economica hanno aperto il marketplace a chi ha perso l’impiego” così Giulio Graziani, 27 anni, responsabile tecnologico ha precisato aggiungendo “Il pagamento per adesso non è possibile attraverso la piattaforma, emettiamo fattura all’operaio per aver usufruito della nostra rete, senza preoccuparci dell’effettiva riscossione dei soldi. Più in là speriamo di geo localizzare gli interventi”.
Il servizio, oltre ad essere stato apprezzato da tutti gli utenti, sembra aver funzionato da assistente solidale contro le difficoltà. Durante e dopo la chiusura, ShoesOff, ha continuato a fornire assistenza e In alcuni casi, la manodopera ha preferito aiutare le famiglie e tutti quei clienti in difficoltà economica senza chiedere nulla in cambio.
“La nostra intermediazione è fondamentale, come quella di Amazon se confrontato con eBay: colmiamo l’asimmetria informativa sui costi, gestiamo i preventivi, individuiamo il prezzo giusto – spiega il cofondatore Alessandro Berardi, 26 anni – È un mercato selvaggio e finora abbiamo accettato il 5% dei collaboratori che ci hanno scritto. A differenza dei competitor non vendiamo annunci che non garantiscono un ritorno economico, bensì forniamo da una parte un lavoro certo a chi lo cerca, dall’altra un esperto a chi lo chiede. E se il 70% di chi usa la piattaforma ritorna, significa che il metodo funziona”.
Riccardo Davoli