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Siete tagliati per fare l”Amministratore Delegato? Ecco cosa vi serve sapere

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Se al posto del poster dei Beatles sul letto avete appeso la foto di Sergio Marchionne o se sperate di diventare il successore di Leonardo Del Vecchio, allora non potete lasciarvi sfuggire questo articolo!

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Si dice spesso che la chiave del successo è la fortuna; bè non dimenticate che la fortuna aiuta gli audaci e che gli audaci hanno alcune caratteristiche comuni.

Di cosa ha avuto bisogno e di cosa si sarà armato ad esempio Marco Tronchetti Provera, classe 1948, per diventare Amministratore Delegato del Gruppo Pirelli? Dopo la laurea alla Bocconi e un breve periodo passato a lavorare a Londra, ha fondato la Sogemar, una compagnia di trasporti e logistica, per poi entrare a far parte del grande colosso italiano Pirelli. Fortuna o tanta ostinazione e voglia di mettersi in gioco?

La prima caratteristica, quella fondamentale, è l’iperattività, almeno secondo lo psicologo James Gottfurcht, il fondatore della Psycology of Money Consultants. Tutti i grandi CEO e le persone più influenti e di successo del mondo sono accomunati da una bassa necessità di riposo e di una incredibile capacità di vivere giornate e mesi a ritmi serrati e stressanti. Queste persone nascondono in loro una forte capacità di quello che è stato definito “auto rigeneramento”, ovvero la capacità di rimettersi in sesto in pochissimo tempo, come fossero fenici pronte a rinascere dalle proprie ceneri in meno tempo rispetto agli altri e ancora più forti e carichi di prima. Ciò che alimenta questa capacità di auto-rigenerarsi è il loro essere visionari: a queste persone basta intravedere o percepire lontanamente la possibilità di qualcosa di importante e grande e loro si buttano a capofitto nella propria attività per cercare di renderla reale.

Naturalmente poche persone riescono ad avere questa capacità, gli individui che riescono a “rinascere” continuamente e con sempre più energie sono quelli che hanno una grande autostima, così grande da credere possibile qualsiasi cosa. C’è chi ha definito questa peculiarità caratteriale un disturbo della personalità, più precisamente “disturbo narcisistico di personalità”; ma non è detto che debba diventare o essere patologico, vi basterà solo credere “abbastanza” in voi stessi, senza esagerare!

Infatti, una buona dose di consapevolezza delle proprie qualità, ma anche dei propri limiti e dei propri difetti, vi aiuterà a gestire meglio le situazioni. Più di ogni altra cosa, però, avrete bisogno di un forte spirito collaborativo: affidarsi agli altri, ma soprattutto, aiutare gli altri a ottenere risultati, vi permetterà di calmare il vostro ego e di ottenere stima e approvazione da parte del vostro team e dei vostri colleghi.

Non abbiamo ancora parlato del duro lavoro. Diciamo che un Amministratore Delegato considera le tipiche 40 ore settimanali, un tranquillo part-time: per portare a termine i propri progetti e per raggiungere i propri obiettivi, una persona di successo o una che vuole diventarlo, dovrà dedicarsi al suo lavoro per almeno 80 ore a settimana; le vacanze e il riposo sono un’invenzione fantastica, alla pari di un unicorno o di un centauro.

Infine, occorre avere un grande spirito imprenditoriale: bisogna mettersi in gioco e saper rischiare.

Bene, siamo sicuri che vi siete ritrovati pienamente in tutto quello che abbiamo scritto finora, siamo sicuri anche del fatto che abbiate pensato: “essì, sono proprio io questa persona qui!”. Ci spiace deludervi ma per diventare un grande Amministratore Delegato dovete anche avere delle sane e soprattutto costanti abitudini.

Di seguito riportiamo le giornate tipo di 3 CEO tra i più influenti al mondo e alla fine cercheremo di estrapolare i punti in comune:

Iniziamo da Tim Cook, CEO della Apple, che si sveglia alle 4.30 del mattino. In 30 minuti invia email di lavoro e poi, basandoci da quanto dichiarato da lui, corre in palestra ad allenarsi, per poi iniziare la propria giornata lavorativa in ufficio.
Il quarantenne Jack Dorsey, creatore di Twitter e Square si sveglia invece abbastanza tardi rispetto ad altri: alle 5.30. Una bella corsetta e poi eccolo pronto a lavorare per 16 ore al giorno. Per lui il fine settimana è però cosa sacra e intoccabile.

Poi c’è l’affascinante David Cush, CEO della Virgin America, una sveglia alle 4.15 per lui e ovviamente un giro in palestra prima di recarsi in ufficio e iniziare a inviare email.

Possiamo quindi dedurre che la chiave del successo sta nello svegliarsi presto, anzi, prestissimo! E nel praticare dello sport; è dimostrato infatti da molti studi scientifici che l’attività fisica aiuta a mantenere un equilibrio psicologico permettendoci di gestire con più tranquillità lo stress a cui siamo sottoposti giornalmente. Inoltre, lo sport può anche aiutare a curare la depressione e regolarizza le ore di sonno e di veglia, aspetti molto importanti per una persona che ha su di sé molte responsabilità.

Si è molto parlato anche di un terzo elemento, molto snobbato e sottovalutato, ovvero la meditazione. Questa pratica non deve essere assolutamente imposta, deve derivare necessariamente da una scelta personale e non deve essere imposta da altri. La meditazione, in modo un po’ banale, permette il raggiungimento di un’elevata concentrazione che migliora le condizioni psicofisiche di chi la pratica e da un senso di auto-realizzazione molto forte che poi si riflette nella vita di tutti i giorni e nel raggiungimento degli obiettivi che ognuno di noi tende a prefissarsi.
Provate a seguire questi consigli e, se non diventerete gli Amministratori Delegati di grandi gruppi e compagnie, almeno avrete aumentato la qualità della vostra vita!