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Sos sangue, migliorano i servizi per i donatori

ROMA – Nonostante le severe restrizioni agli spostamenti dovuti ai decreti approvati dal governo per risolvere l’emergenza coronavirus, sono proseguite le iniziative per realizzare scorte aggiuntive di sangue particolarmente preziose in questa fase. Anzi l’auspicio e che i messaggi pubblicitari diffusi dai media abbiano sensibilizzato gli utenti, in particolare a Roma, dove da sempre si registra una carenza che ha spesso costretto le istituzioni locali a ricorrere ad importazioni da altre regioni per soddisfare il fabbisogno.

Le iniziative della SS.ma Annunziata e dell’ICS Dalla Chiesa

All’interno del territorio dell’VIII (ex XI Municipio) di Roma, la parrocchia SS.ma Annunziata, da molti anni attiva con progetti di volontariato, ha realizzato lo scorso 8 marzo una nuova giornata di raccolta, come di consueto, in collaborazione con l’ospedale Bambino Gesù, dando un prezioso contributo per la soluzione dell’emergenza sanitaria. Sempre nello stesso territorio, anche l’Istituto Comprensivo Scolastico (ICS) Dalla Chiesa ha promosso analoghe campagne di raccolta del sangue, avendo come partner La Rete Di Tutti Odv, che associa i donatori per S. Eugenio, Cto e Ospedale Sandro Pertini (l’ultima donazione a scuola è stata fatta lo scorso 16 dicembre).

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Sempre più donatori grazie allo sviluppo tecnologico

Lo sviluppo tecnologico ha anche permesso di ampliare la platea dei donatori. Oltre alla donazione di sangue intero, per mezzo dell’aferesi, è possibile rimuovere dal sangue una o più componenti, permettendo di donare in maniera selettiva globuli rossi, piastrine, plasma, da soli o in combinazione. La possibilità di impostare la donazione di un singolo componente crea un’importante differenza rispetto alla donazione tradizionale. Infatti con il separatore cellulare può donare anche chi non è in grado di donare il sangue intero, per esempio chi è carente di ferro. Oppure chi ha valori di emoglobina più bassi della norma, potrebbe tranquillamente donare il plasma. Chi è carente di ferro ha spesso un elevato numero di piastrine che possono essere donate mediante separatore cellulare, caso molto frequente per le donatrici che spesso non possono donare sangue intero durante l’anno. Per maggiori informazioni consultare i siti http://www.donailsangue.salute.gov.it; https://www.lareteditutti.org; e http://www.santissimaannunziata.it

Informazioni e comunicazione

Negli ultimi anni le istituzioni sanitarie si sono maggiormente impegnate per informare gli utenti in materia di donazioni del sangue. Un ulteriore passo in avanti è avvenuto nel 2019 quando è stato creato il nuovo portale “Dona il sangue” nato dalla collaborazione tra Ministero della Salute e Centro Nazionale Sangue. Un sito moderno, curato nella grafica e nei contenuti con l’obiettivo di raggiungere un pubblico molto vasto, composto anche da persone che per la prima volta si avvicinano al mondo della donazione. Proprio per questo motivo la pagina raccoglie notizie utili rivolte a destinatari diversi come donne e cittadini stranieri e testimonianze dirette di persone che compiono regolarmente questo gesto di generosità.

Migliora la collaborazione tra regioni

Tra le notizie, si legge che nel 2018 è stata garantita l’autosufficienza nazionale per il sangue, grazie alla cessione di circa 70mila sacche dalle regioni che hanno avuto una maggiore produzione rispetto a quelle in deficit. Il dato è contenuto nel Programma Nazionale per l’Autosufficienza, il documento che indica gli obiettivi per l’anno in corso e traccia il bilancio di quello appena trascorso, pubblicato da poco in Gazzetta Ufficiale.
Due anni fa la produzione di globuli rossi è stata di 42,2 unità ogni mille abitanti, stabile rispetto al 2017. La maggior parte della compensazione interregionale è andata a Lazio e Sardegna. Rispetto al 2017, la Campania, la Basilicata, la Sardegna, il Lazio e la Sicilia presentano una dipendenza maggiore dalle unità prodotte nelle altre regioni, mentre nel 2018 si è ridotta per l’Abruzzo e la Toscana. I territori che hanno contribuito di più sono stati invece Piemonte (27%), Lombardia (17%), Veneto (12%), Emilia-Romagna (11%), la Provincia autonoma di Trento, Friuli-Venezia Giulia (8%), la Provincia autonoma di Bolzano (3%), Valle d’Aosta e Marche (circa 2% ognuna). “È importante che tutte le Regioni cerchino di contribuire il più possibile al sistema di compensazione nazionale e che garantiscano una organizzazione della rete regionale di medicina trasfusionale tale da mantenere costanti i livelli di raccolta”, ha commentato Giancarlo Maria Liumbruno, direttore generale del Centro Nazionale Sangue. “In alcune regioni gli sforzi fatti per aumentare la raccolta stanno pagando: la Campania ad esempio poco tempo fa ha messo a disposizione delle altre regioni oltre 330 sacche di sangue, per la prima volta in due anni”.

Andrea Ugolini