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LA LOGICA DELLA RINCORSA

Tratto da Urlo n.229 dicembre 2024

Cosa si aspettano i romani da questo Giubileo 2025? O meglio, cosa pensano di doversi aspettare? La precisazione è necessaria perché, come su tante altre vicende pubbliche, è tutta questione di storytelling e percezione.

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Da un lato bisogna analizzare come le istituzioni e la stampa hanno raccontato la preparazione a questo momento, per poi guardare alla percezione che ne hanno avuto e avranno i romani nei prossimi mesi. Dall’amministrazione si è cercato di raccontare gli interventi, di far pesare l’importanza dell’appuntamento e di spiegare il riordino di alcuni dei punti più importanti e caratteristici della nostra città. Si tratta di luoghi e di servizi di cui i pellegrini, i turisti e soprattutto i romani, avranno una percezione quotidiana. Naturalmente la stampa ha sottolineato le criticità (anche se forse con meno enfasi del passato), soffermandosi su alcuni elementi più coloriti e sulla percezione di Roma all’estero.

Ora passiamo all’impressione che hanno i romani rispetto a questa operazione di storytelling. Dando all’amministrazione il beneficio del dubbio, diamo per assodato (anche se in alcuni casi è tutto da vedere) che la maggior parte delle opere più ‘centrali’ saranno concluse in tempi brevissimi. Resta però la percezione di prosecuzione di “cantierizzazione generale” dei romani. Soprattutto se usciamo dalla ZTL (quella attuale, non quella della nuova fascia verde) difficilmente il panorama per i prossimi mesi non sarà punteggiato di reti arancioni e di transenne. Basti pensare ai grandi cantieri che si pensava fossero conclusi in tempo, ma che hanno subito slittamenti. Uno su tutti è il Ponte di Ferro che, seppur di grande importanza per la viabilità cittadina, resta fuori dall’immediato interesse giubilare.

La percezione quindi, così come lo è stato forse in passato, è ancora una volta quella della rincorsa all’emergenza, al grande evento e alla scadenza. Anche se il più delle volte non si tratta di emergenze ma di fenomeni cronici e cronicizzati, i grandi eventi sono prevedibili (in questo caso con 25 anni di anticipo) e le scadenze sono conosciute e calendarizzate, da tempo.

Leonardo Mancini