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LA RETORICA DELL’ALLERTA

La retorica dell’emergenza e dell’allerta può essere un’ottima alleata in termini comunicativi, soprattutto se si deve gestire un sistema complesso come una città. Non è la prima volta che da queste colonne parliamo della logica emergenziale e di come una situazione problematica continuativa, con la giusta narrazione, possa essere fatta passare per straordinaria. Lo abbiamo visto negli anni con i rifiuti e le emergenze Natalizie (oramai attese quanto le Feste) o quelle estive. I cassonetti colmi che si presentavano ciclicamente con la chiusura degli impianti per le festività e, all’aumento dei rifiuti, venivano puntualmente declinati come emergenza. Un “sotterfugio lessicale” che da un lato ha il compito di sottolineare la straordinarietà dell’evento (anche se di straordinario c’è poco), mentre dall’altro punta a scagionare e a ridimensionare le responsabilità di chi quella situazione avrebbe dovuto evitarla, magari prevedendola.

Ultimamente questa logica ha “preso colore”, trasformandosi in allerta e legandosi al maltempo. Lo abbiamo scritto tantissime volte (l’ultima nell’editoriale dello scorso mese): Roma è un sistema complesso e difficile da gestire, così anche degli strumenti evocativi come le allerte meteo possono dare una mano. Sempre più spesso infatti le piogge, anche le più piccole che a Roma non sono da sottovalutare per i danni che possono causare, sono annunciate e sbandierate con allerte che, il più delle volte, non superano il giallo. L’enfasi non è sul colore, quanto sul fatto che venga annunciata l’allerta. Così qualche allagamento si perdona per l’allerta e i tombini otturati (che al contrario del meteo sono prevedibili) sono un sintomo dell’allerta (e non della scarsa manutenzione della città). Nulla togliere al clima impazzito, con il quale purtroppo dobbiamo imparare a convivere nella speranza di riuscire a bloccare il riscaldamento globale, ma questo non dovrà diventare negli anni il capro espiatorio della comunicazione in una città che ha sempre più bisogno di una importante opera di manutenzione ordinaria e straordinaria.

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Leonardo Mancini