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LOOK DOWN

L'editoriale del numero 184 di Urlo di Novembre 2020

Mentre la nostra Italia iniziava a colorarsi di giallo, arancione e rosso, è un neonato abbandonato ad attirare l’attenzione. Arriva nottetempo tra il 4 e il 5 novembre, in una piazza del Plebiscito (Napoli) vuota, e colpisce forte agli occhi e allo stomaco, prima di ammutolire e lasciare solo il tempo di riflettere, in silenzio. L’opera di Jago, 33enne artista di Frosinone, rappresenta un neonato sdraiato in posizione fetale e legato con una catena al terreno. La scultura è stata realizzata a New York con il titolo ‘Homeless’, ma ora, l’artista, ha deciso di giocare con le parole e con la situazione che tutti noi stiamo vivendo rinominandola ‘Look Down’ (guarda giù).

Un invito quindi a guardare giù, agli ultimi, anche se in questi mesi nelle nostre città le persone in difficoltà sono aumentate a dismisura. Con la Cassa Integrazione in ritardo, le serrande abbassate e le società chiuse, non serve volgersi ai margini della strada per guardare in basso. Basta osservare il nostro vicino, oppure i tanti ragazzi in difficoltà alle prese con una didattica a distanza che li impoverisce dal punto di vista formativo e che mostra il divario, digitale ed economico, che in silenzio attanaglia il Paese.

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Purtroppo non si guarda in basso quando si elargiscono Bonus per bici e monopattini, facendo la fila online in un improbabile click day, mentre sono troppi i ragazzi costretti alla didattica a distanza senza averne i mezzi. È possibile che si sia riusciti a lavorare per bonus (mi perdonerà chi ne ha usufruito o idealizzato come una rivoluzione della mobilità) abbastanza superflui, tralasciando il resto? La seconda ondata era non solo prevedibile ma prevista. Perché non si è corsi ai ripari potenziando per quanto possibile la didattica online? Perché solo oggi (9 novembre) arriva un bonus per banda larga, pc e tablet?

Abbiamo aree dove la connessione è pessima e siamo costretti ad ascoltare decine di minuti di “Mi sentite?”, “Ragazzi mi sentite?”, “Sì Prof, lei mi sente?”. Il bonus che arriva ora (240milioni, erano 215 per bici e monopattini) dovrà passare necessariamente per gli operatori telefonici e lega l’acquisto di hardware a quello di un contratto di rete. Una vicenda già contestata dalle associazioni di consumatori. Però a nessuno si nega la bici o il monopattino (nuovi fondi sarebbero in arrivo), poco importa se nelle aule i banchi monoposto non sono mai arrivati.

Abbiamo iniziato con il lockdown in primavera parlando di solidarietà, vicinanza e applausi dai balconi. Difficilmente però ci si è affacciati a guardare giù, dove chi resta indietro non sono solo gli homeless, i più poveri o i senza diritti, ma anche tanti lavoratori e i nostri ragazzi appesi ad un microfono che gracchia o ad un pc da dividere con i fratelli o con i genitori.