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Sulla libertà e il digitale

“Sulla libertà d’espressione è tempo di tornare alle nostre origini”. È attraverso un video postato su Facebook che Mark Zuckerberg ha annunciato la decisione di eliminare il programma di fact-checking dei contenuti dai social di Meta (Facebook e Instagram). Un processo che prenderà il via nei prossimi mesi negli Stati Uniti e che poi toccherà il resto dei 3 miliardi di utenti nel mondo. Il fact-checking affidato a terzi sarà sostituito con delle “Community Notes”, lo stesso sistema adottato dal social X. La decisione infatti è stata commentata (questa volta su X) da Elon Musk. L’imprenditore vicino a Trump ha infatti definito “cool” (fico) questo passaggio.

Ma cosa significa tutto questo? Bisogna capire come le informazioni venivano valutare su Facebook ed Instagram fino alla decisione di Zuckerberg. Dal 2016 infatti (dopo lo scandalo Cambridge Analytica) il fact-checking venne affidato a terzi certificati (principalmente agenzie giornalistiche). In totale oltre 90 organizzazioni per più di 60 lingue diverse. I post che venivano segnalati come sospetti, in attesa di essere verificati, venivano mostrati molto poco agli utenti, prima di ottenere una valutazione. Si tratta di un sistema che Zuckerberg ha definito complesso e, in quanto tale, soggetto ad errori.

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E cosa sono le “Community Notes”? Quello che Zuckerberg vorrebbe adottare è il sistema di controllo del social di Musk. Cioè la possibilità per gli utenti (con alcune limitazioni) di scrivere note esplicative sotto i post per fornire informazioni aggiuntive e definire se i contenuti sono falsi o inappropriati. Facebook non ha intenzione di lasciare il passo sulla moderazione di contenuti riguardanti droga, terrorismo o abusi di minori, ma per tutto il resto punta ad affidarsi ai suoi utenti.

Un passaggio questo che può essere letto non solo come la volontà di rimettere nelle mani degli utenti la libertà di espressione e i rischi che questa comporta, ma anche come un riavvicinamento al nuovo Presidente degli USA e un cospicuo risparmio in termini economici. Inoltre, se 90 organizzazioni di professionisti possono sbagliare, cosa possono fare 3 miliardi di utenti se vengono veicolati? Basti pensare a quanto accaduto negli ultimi mesi sul mercato delle criptovalute: sono bastati alcuni post di Musk per far variare sensibilmente il mercato. Cosa succederebbe se qualcuno riuscisse a veicolare un gran numero di utenti (questa volta senza intermediazione) a scagliarsi contro precisi contenuti?

Leonardo Mancini