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Un Natale di contrasti

Tratto da Urlo n.185 Dicembre 2020

Decorazioni per l’albero argentate o dorate? Settimana bianca o due giorni fuori porta per Capodanno? Come antipasto, panettone gastronomico o finger food che piace un po’ a tutti?

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È chiaro che quest’anno i dubbi che ci assaliranno saranno diversi. Viviamo l’avvicinarsi delle feste natalizie all’insegna di messaggi e sentimenti contrastanti. È stato un anno duro: la prospettiva di un lavoro sempre più precario è la realtà per molti, per altri questa prospettiva purtroppo non esiste più. Gli strati più fragili son stati colpiti duramente dalla crisi e le previsioni economiche non ci fanno sperare in un miglioramento.

Tra frustrazioni e incertezze, tutti speravamo (senza dirlo) che il nuovo Dpcm desse il “liberitutti” per questo agognato Natale, quando la possibilità di stringersi alle persone care e festeggiare insieme avrebbe rassicurato l’animo dei più.

Purtroppo però non sarà così: nonostante i contagi siano in calo e la situazione negli ospedali migliori, il monito del Governo è di non abbassare la guardia. Servono a questo le misure varate in vista delle Feste: nessuna ingerenza sul numero di posti a tavola (come giusto che sia nell’ordinamento democratico) ma forti raccomandazioni a non strafare, assieme a strette regole sugli spostamenti. Tutte prescrizioni che, di fatto, limiteranno la possibilità per molti di fare del Natale quel momento catartico e liberatorio che avrebbero voluto che fosse.

Carichi di rabbia e nostalgia, con lo spettro di una nuova ondata a febbraio, portiamo pazienza per un momento che speriamo scompaia in fretta. Per questo fanno male quei discorsi da bar con commenti sprezzanti sull’uso della mascherina, sul distanziamento sociale e sull’assembramento nei luoghi pubblici. Ma allo stesso tempo si spera, e ci si autoconvince, che i continui annunci sull’arrivo del vaccino, ci permettano di abbassare un po’ la guardia.

I giovani si danno ‘la punta al Pincio’, si riempiono di mazzate e in 3mila senza mascherina e in barba al distanziamento sociale affollano le piazze dell’EUR. Non solo: la mattina tutti a far lezione davanti al Pc per poi riunirsi in gruppo e passarsi la sigaretta al pomeriggio. Ma la difficoltà per i più giovani è oggettiva: nell’età in cui tutto è bianco o nero, la sorprendente scala di grigi e sfumature predisposta dal Governo di certo non aiuta.

Parliamo del commercio: da una parte, la volontà e il richiamo al dare manforte al commercio e ai negozi delle nostre città rispetto alla distribuzione online, dall’altra le immagini delle vie dello shopping affollate e i richiami alla prudenza.

Un Natale di contrasti quello di quest’anno, insomma. Un Natale in cui l’indecisione tra lo scegliere di regalare un paio di calzini o una candela profumata a zia, oggi, appare più affascinante di un anno fa.

Leonardo Mancini