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Carrot Cake

Ieri, lunedì, e quindi già di per sé faticoso, programmo il mio pomeriggio in modo da avere tempo per fare con calma cose come la spesa, cucinare e scrivere questa ricetta.
Prima che l’abbiocco sul divano prendesse il sopravvento, decido di dare perfino una sistemata alla cucina e di scendere a fare la spesa per poi mettermi all’opera. Prendo la borsa, gli occhiali, la sporta da casalinga, il mazzo di chiavi, il nuovo giochino della mela e mi tiro dietro la porta. Guardo le mani in cui stringo le chiavi, guardo la toppa della chiave. Guardo le chiavi, guardo la porta. Guardo le chiavi, guardo la porta. Qualcosa non torna. Ho preso le chiavi sbagliate.

Ecco come mandare in vacca totale un delicato pomeriggio autunnale. Tralascio i coloriti dettagli sulla mia reazione a questo evento. Coronata poi da vecchiaccia malefica che mi chiude in faccia il cancello laterale del cortile (che ovviamente senza chiave non si apre) e mi costringe a fare tutto il giro, guardandomi poi con l’aria innocente da “cosa ho fatto?” a cui ho risposto con l’aria furente da “ma che cacchio c’avete sta fissa maledetta di chiudere il cancello laterale quando all’ingresso abbiamo un’entrata sempre aperta che pare il traforo del Monte Bianco?! ma che ve dice la testa!!!” .

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Ogni tanto sogno vecchiette e vecchietti appiccicati al muro, loro e le loro maledette chiavi, bustine, vasi con acqua gocciolante, tovaglie briciolose sbattute in finestra, gambaletti stessi, termosifoni a canna fino alle otto poi tutti a letto, puzze di sughi alle sei di mattina e inutili conversazioni da palazzo a palazzo o da cortile a quinto piano. Ogni tanto sogno una villetta a schiera e mi sento così in pace. Vabbè fatemi respirare sennò mi batte l’occhio. E non è mai buon segno! Passiamo a cose decisamente più deliziose.

Ingredienti per uno stampo da 26/28 cm:
– Olio di semi di girasole 350 ml
– Farina 300 g
– Zucchero bruno di canna 350 g
– Carote grattugiate finemente 450 g
– Uova 6
– Sale 2 pizzichi
– Cannella 2 cucchiaini
– Noce moscata ½ cucchiaino
– Lievito in polvere 1 bustina (16g)
– Bicarbonato 15 g

Solite e doverose premesse: la questione più annosa di questa ricetta è stata la scelta dello zucchero visto che la dicitura “bruno di canna” è un po’ su tutte le buste! Io nel dubbio ne ho comprati tre diversi e ho optato per quello morbido e melassato, non potete sbagliare perché è marrone molto scuro e morbido come una pasta. Io l’ho stranamente trovato al supermercato ad un prezzo perfino non scandaloso. Ve lo consiglio perché dona tutto un altro sapore alla torta.
Detto questo iniziate a mescolare zucchero e olio in una bella ciotola capiente con lo sbattitore o il robot da cucina. La ricetta originale suggerisce almeno dieci minuti di mescolamento. Sempre sbattendo aggiungete le uova una per volta creando un bel composto gonfio e spumoso. A parte setacciate tutti gli ingredienti secchi e aggiungeteli un po’ per volta al composto amalgamando bene fino ad ottenere una crema liscia. Ora pelate e frullate molto bene le carote e aggiungetele all’impasto, se vi sembrano troppo umide o bagnate non preoccupatevi, è anche meglio, la torta risulterà ancora più morbida.
Il forno dovrà essere già caldo a 180° e lo stampo imburrato e infarinato. Io ho usato una tortiera da 26 cm apribile così è venuta bella alta, ho messo sul fondo ben tirata la carta forno e imburrato il bordo.
Infornate per circa un’oretta, sfornate e fate raffreddare prima di aprire lo stampo.
A voler fare le cose per bene questa torta sembra proprio nata per avere una glassa sopra! Brevemente la ricetta proposta dalla fonte originale è per una glassa di 2 albumi e 180 g di zucchero a velo. Montate gli albumi a neve fermissima con un pizzico di sale poi poco alla volta e setacciandolo aggiungete lo zucchero a velo.
Dopo aver capovolto la torta su un piatto da portata stendete la glassa con una spatola o un coltello lungo.
Io ho scelto di fare una copertura con una sorta di cheese-cream fatta con un barattolino di yogurt greco, un paio di cucchiai di mascarpone, dello zucchero non quantificabile (assaggiate e decidete come vi piace!) e una spolverata di cannella e montata con le fruste elettriche. Attenti solo quando la stendete che la crema appiccicosa si tira via la copertura della torta!

La torta è stata un successo, è durata tanto ed è rimasta morbida. Penso che la replicherò molto presto. Ora per recuperare un po’ di latitanza dalla rubrica (sono giustificata, ho dato anche il mio ultimo esame e a breve inizierò a preparare la tesi!) vado a scegliere una ricetta nuova da provare a cena. Ve la racconterò domani. Se non resto chiusa fuori!

Armenia Baghdighian