Home Rubriche Go Green

Gobee lascia l’Europa: in pochi mesi vandalizzata il 60% della flotta del bike sharing

Tra i motivi dell’abbandono atti vandalici e privatizzazioni delle biciclette

BIKE SHARING – Dopo la Francia a Novembre la società cinese Gobee era arrivata in Italia, coprendo con la sua flotta di biciclette Torino Firenze e Roma. Purtroppo il servizio di bike sharing dopo poco più di tre mesi ha deciso di lasciare l’Italia e l’Europa a causa dei troppi danni causati alla sua flotta.

IL MESSAGGIO AGLI UTENTI – Il colosso cinese ha già annunciato di aver chiuso i profili degli utenti, inviando loro anche un messaggio in cui vengono spiegati i motivi del ritiro dal mercato europeo: “Il successo che questo servizio ha avuto non ha fatto altro che confermare la nostra visione di mobilità sostenibile e innovazione – si legge nel messaggio ricevuto degli utenti – Dopo un caloroso benvenuto, abbiamo da subito compreso che la nostra passione era condivisa dalla maggior parte di voi. Abbiamo dovuto affrontare una serie di ostacoli, imparando dai nostri errori, dando ascolto ai vostri consigli e investendo il massimo per provare che il bike sharing è una soluzione di mobilità ecologica e sostenibile per le città”.

Ads

I PROBLEMI – Ma la soddisfazione degli utenti non sembra essere bastata: “Purtroppo, tra tutte queste sfide, una in particolare ha rappresentato un problema che non potevamo superare: nelle ultime settimane i danni alla nostra flotta hanno raggiunto limiti che non possiamo più contenere con le nostre forze e con le nostre risorse. Con tristezza annunciamo ufficialmente alla nostra comunità di utenti la fine del servizio di Gobee.bike in Italia – seguita Gobee – Durante i mesi di dicembre e gennaio, le nostre biciclette sono diventate il bersaglio di sistematici atti di vandalismo, trasformandosi così in oggetti da distruggere per puro divertimento. Mediamente, il 60% della nostra flotta europea ha subito danneggiamenti, vandalismi o è stato oggetto di fenomeni di privatizzazione. Per questi motivi non c’è stata nessun’altra opzione se non procedere al termine del servizio a livello nazionale e continentale. Una decisione sofferta dal punto di vista morale, umano e finanziario”.