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Ostiense: un falco pellegrino è stato ucciso con un colpo di fucile

Il fatto, accertato dai riscontri veterinari della Lipu, sarebbe avvenuto a poca distanza dal gazometro

OSTIENSE – Un falco pellegrino è stato ucciso nei giorni scorsi da un colpo di fucile nei pressi del gazometro. Il rapace, ritrovato da un esponente dell’associazione Ornis Italica, è stato trasportato d’urgenza al Centro recupero della Lipu situato all’interno del Bioparco. Gli accertamenti veterinari hanno rilevato una frattura scomposta ed esposta dell’ala destra, causata dalla presenza di un pallino nella parte posteriore del corpo. Secondo i veterinari, il colpo avrebbe fatto perdere al falco l’orientamento, portandolo a schiantarsi rovinosamente.

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LA DENUNCIA DELLA LIPU

La Lipu – Lega Italiana Protezione Uccelli – ha commentato duramente l’episodio, collegandolo alle politiche ambientali e venatorie dell’attuale esecutivo. “Fatto gravissimo – denuncia la Lipu – indirettamente provocato da anni di inazione istituzionale sul fronte del bracconaggio e dall’incredibile sudditanza venatoria di questo Governo, che deve ritenersi colpevole”. L’uccisione del falco è avvenuta mentre alla Camera dei Deputati il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, illustrava la necessità di ampliare le concessioni alla caccia, rispondendo a una domanda parlamentare dell’onorevole Luana Zanella. La coincidenza temporale ha acuito la reazione dell’associazione ambientalista, che ha evidenziato il contrasto tra l’emergenza bracconaggio e le dichiarazioni politiche. “Un falco pellegrino viene sparato nella città di Roma – dichiara Alessandro Polinori, presidente della Lipu – ennesimo atto di bracconaggio che vede vittime animali di specie protette e superprotette come cicogne, falchi, aquile reali, ma nessuna voce si alza dal Governo, nessuna azione è messa in campo ed anzi il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida è fiero di annunciare nuove concessioni alla caccia. Siamo di fronte a una situazione imbarazzante, con il Governo italiano nella più completa sudditanza nei confronti del mondo venatorio, che si intende omaggiare con l’ennesimo regalo normativo, e del tutto indifferente ai problemi della fauna selvatica. Ciò, ci spiace dirlo, rende il Governo indirettamente colpevole dei gravi episodi di bracconaggio che si succedono, legittimati dal suo silenzio e dal disinteresse istituzionale”.

APPELLO ALL’EUROPA E OPPOSIZIONE AL DISEGNO DI LEGGE

La Lipu ha annunciato l’intenzione di portare il caso all’attenzione della Commissione europea. “Sarà nostra premura – prosegue il presidente della Lipu – informare del fatto la Commissione europea in modo da aggravare l’elenco degli abbattimenti illeciti che hanno luogo in Italia, evidenziare l’inazione italiana pur a fronte del dossier europeo contro l’Italia e invitare la Commissione ad agire in modo finalmente perentorio. Durissima sarà altresì la nostra opposizione all’annunciato disegno di legge Lollobrigida a favore della già debordante caccia italiana. Un mondo irresponsabile, estremista e pericoloso, che tanti danni ha fatto e continua a fare e che non ha più senso di essere”. Oltre all’aspetto faunistico, la Lipu ha sottolineato le implicazioni per la sicurezza urbana, ribadendo la gravità dell’utilizzo di armi da fuoco in aree abitate. L’associazione accusa le istituzioni, in particolare il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, di non intervenire con misure efficaci contro il fenomeno del bracconaggio, che continua a colpire anche nelle città.

Redazione