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Dalla Coppa dei Campioni alla Champions League: la storia

La Coppa dalle grandi orecchie è il sogno di ogni tifoso di calcio europeo. Attualmente, per l’Italia c’è la speranza Atalanta, nonostante le quote Champions League diano favorito il PSG per la vittoria dei quarti di finale. Tutti conosciamo come funzioni la competizione ma in pochi ne conoscono le origini e la storia. Il primo trofeo europeo per club nacque nel lontano 1955 a seguito di una polemica sorta da alcuni giornali francesi. I quotidiani transalpini, infatti, iniziarono a scrivere articoli in risposta a quelli del Daily Mail, che affermavano la supremazia continentale del Wolverhampton, capace di battere gli invincibili ungheresi dell’Honvéd. A quel punto l’Equipe propose alla FIFA e alla neonata UEFA di dare vita ad un campionato per le migliori squadre europee. L’organo calcistico del Vecchio Continente, però, non prese subito una decisione, spinta anche dalla contrarietà dell’Inghilterra.

Il quotidiano francese, allora, si mosse per organizzarsi privatamente con diverse società calcistiche. A quel punto fu la FIFA ad imporre alla UEFA di organizzare una competizione europea per club nella primavera del 1955. Nacque così la Coppa dei Campioni d’Europa, che prevedeva la partecipazione a invito di una sola società indicata dalle rispettive federazioni nazionali. Le squadre ammesse, poi, giocavano attraverso il sistema dell’eliminazione diretta. Decise di non partecipare, a sorpresa, la Federazione Inglese. La prima partita si giocò il 4 settembre del 1955 tra lo Sporting Lisbona e il Partizan di Belgrado. A vincere la prima edizione, però, fu il Real Madrid che, in campo neutro a Parigi, battè i francesi del Reims davanti a 40mila spettatori. Piccola curiosità, alcune delle squadre partecipanti alla prima Coppa dei Campioni non erano campionesse nazionali. L’imposizione da parte dell’UEFA, in questo senso, arriverà subito dopo. A rappresentare l’Italia, in quell’occasione, c’era il Milan.

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Il successo di pubblico convinse presto sia l’Inghilterra che tutte le 32 Federazioni Europee a iscrivere i propri campioni in carica alla competizione. Nelle prime 5 edizioni ci fu un vero e proprio dominio del Real Madrid, al vertice dell’albo d’oro ancora oggi. La formula iniziale rimase praticamente intatta per un trentennio: erano ammesse le vincitrici dei campionati nazionali più la vincitrice della Coppa dei Campioni dell’anno precedente. Le partite dagli ottavi alle semifinali erano disputate con andata e ritorno, inizialmente senza la regola dei gol in trasferta, inserita più tardi, mentre la finale si giocava in gara secca.

La vera rivoluzione si ebbe nel 1991-1992, quando quarti e semifinali vennero sostituiti da due gruppi di qualificazione all’italiana di quattro squadre ciascuna. Una formula che piacque e che, dal 1992-1993, prese il nome di UEFA Champions League. Il nuovo nome, poi, passò a indicare l’intera competizione nel 1995, sostituendo quello di Coppa dei Campioni. Dalla stagione 2003-2004 venne ripristinata una sola fase a gironi, cui, in base al coefficiente UEFA, venivano ammesse direttamente le migliori 16 squadre dei massimi tornei europei. Altre 16, invece, potevano qualificarsi dopo tre turni preliminari. Vennero, inoltre, reintrodotti ottavi, quarti e semifinali con andata e ritorno.

L’attuale formula, introdotta nel 2009, prevede l’accesso diretto alla fase a gironi di ben 22 squadre: i campioni d’Europa in carica, i vincitori dell’Europa League, le prime 4 dei migliori 3 campionati, le prime due delle federazioni dal quarto al sesto posto del Ranking e i vincitori delle leghe dal settimo al dodicesimo posto. Dieci, invece, si qualificano attraverso quattro turni preliminari ad eliminazione diretta.