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L’Olimpico, uno stadio prestigioso per l’Italia

Non esiste uno stadio in Italia con il misticismo dell’Olimpico di Roma. Costruito nel 1953 con l’obiettivo di poter poi essere il grande teatro dei giochi olimpici che si sarebbero tenuti sette anni dopo, quando si mise in luce un fenomeno assoluto come Muhammad Alì, il più grande pugile della storia, l’impianto della capitale italiana ha ospitato nella sua lunga storia una serie di eventi di massimo prestigio, oltre a essere sempre stato molto legato alla nazionale azzurra. Le prime tre partite della nazionale allenata da Roberto Mancini nell’attuale europeo che si sta disputando in tutta Europa hanno certificato il grande legame tra l’Olimpico e la nazionale di tutti gli italiani. Giocare nella capitale ha sempre rappresentato per ogni giocatore azzurro un onore assoluto, sia per una questione storica sia per il prestigio dell’impianto in sé.

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La squadra di Mancini, che in questo momento spicca come una delle possibili candidate alla vittoria del torneo, se diamo un’occhiata alle più aggiornate quote delle scommesse sul calcio disponibili attualmente, ha infatti costruito qui una buona parte dei suoi successi attuali. A dimostrazione della grande connessione tra la nazionale azzurra e lo stadio romano sito nei pressi del Foro Italico vi sono le tre vittorie su tre nelle partite del girone di qualificazione dell’Euro 2020. In questi incontri gli azzurri si sono dimostrati molto risoluti e solventi e oltre a mostrare un ottimo calcio hanno sorpreso soprattutto per la loro relativa facilità nell’andare in goal. Il vincolo tra il pubblico romano e la squadra che rappresenta un intero paese è senza dubbio stato fondamentale a livello mentale nella realizzazione dei piani di un’Italia che con Mancini è risorta dopo il disastro della mancata qualificazione ai mondiali del 2018 targato Ventura. La nazionale del Mancio, imbattuta da 31 incontri, ha trovato nell’animosità dell’Olimpico il propellente necessario per poter liberare la sua forza e la sua voglia di vincere, parafrasando una delle strofe della storica canzone ‘Un’estate italiana’, realizzata per i mondiali del 1990 e attualmente riproposta proprio dal gruppo dei giocatori azzurri.

Fu proprio ai mondiali del 1990 che l’Italia realizzò un cammino simile a quello di adesso, giocando le prime tre partite allo stadio Olimpico, il quale poi sarebbe stato anche il proscenio degli ottavi e dei quarti giocati e vinti dalla squadra di Azeglio Vicini. In quella manifestazione per la quale rimase storico il motto di ‘notti magiche’, l’Olimpico portò molta fortuna all’Italia, tanto che appena cambiato per il San Paolo di Napoli la nazionale azzurra fu sconfitta ai rigori dall’Argentina e perse l’opportunità di tornare a Roma per disputare la finale. In questo europeo, tuttavia, la vittoria dell’Italia sull’Austria a Wembley ha fatto ben sperare per il futuro, e la mancanza di un’altra partita a Roma nel calendario che porta fino alla finale permetterà a Mancini di non pensare a eventuali situazioni scaramantiche. Nell’immaginario collettivo italiano, dunque, la magia e il prestigio dell’Olimpico per la nazionale azzurra resteranno per sempre intatti.