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    Cosa fare quando il nostro micio non riesce ad urinare

    Molto spesso capita che i proprietari ci chiamino o ci portino i propri gatti in ospedale, preoccupati perché hanno notato che i loro pet vanno spesso nella lettiera senza riuscire a svolgere i normali bisogni fisiologici, o perché li vedono particolarmente abbattuti o manifestano un vomito incoercibile.

    PATOLOGIA E SINTOMI — Questi sintomi corrispondono ad una patologia denominata FLUTD (Feline Low Urinary Tract Disease) che è una delle principali emergenze veterinarie nei gatti. Il gatto presenta grande difficoltà nell’urinare, si reca sempre nella lettiera però non riesce ad urinare, tende a leccarsi costantemente i genitali a causa del fastidio, a nascondersi ed a miagolare per il dolore.

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    CHI COLPISCE — I soggetti maggiormente colpiti sono gatti maschi di qualsiasi età e razza.

    DI COSA SI TRATTA? – Molto semplicemente nell’ultimo tratto delle vie urinarie, in particolare a livello uretrale, sono presenti dei cristalli, o agglomerati di essi, che non permettono la normale fuoriuscita di urina. Alla visita ambulatoriale il micio presenta: replezione della vescica, depressione del sensorio per l’accumulo del potassio nel sangue a causa della sua non escrezione con l’urina, disidratazione, bradicardia, fino ad arrivare alla morte per arresto cardiocircolatorio; agli esami di laboratorio verrà riscontrata rialzo dei valori renali, aumento del potassio, acidosi metabolica e calcolosi nel sedimento urinario.

    COME SI CURA? – Il primo passo è sicuramente risolvere l’ostruzione uretrale con l’apposizione di un catetere vescicale in sedazione, impostare una fluido terapia al fine di correggere gli squilibri elettrolitici derivanti dall’ostruzione e sopperire alla disidratazione, esame del sedimento urinario per valutare i tipi di calcoli presenti in vescica. Il catetere dovrà essere mantenuto per almeno 72 ore per permettere costanti lavaggi vescicali al fine di eliminare eventuali calcoli residui. Subito dopo l’apposizione del catetere urinario dovrà essere effettuata radiografia di controllo per valutare la presenza di calcoli di grandi dimensioni presenti in vescica.

    TERAPIA – La terapia del paziente FUS post disostruzione quindi, può essere di due tipi: Alimentare: in base al tipo di calcoli riscontrati si andrà ad impostare una terapia alimentare appropriata per permettere lo scioglimento di quelli residui ed evitare la produzione di nuovi. La sola terapia alimentare non può, ad ogni modo, escludere la possibilità di recidive.
    In caso di continue recidive, l’ultima chance per i nostri pet è la risoluzione chirurgica mediante una tecnica denominata uretrotomia, detta anche femminilizzazione, consiste nell’asportazione del tratto più stretto dell’uretra, in particolare la peniena, per rendere la possibilità di una nuova ostruzione più difficile. Secondo studi recenti la castrazione precoce potrebbe aumenta l’incidenza di questa problematica. La raccomandazione per il proprietario, infine, è quella di monitorare sempre la lettiera e, nel momento in cui ci si accorga dell’insorgere di difficoltà nell’urinare o della totale assenza di urina, portare il proprio pet dal veterinario curante che sicuramente saprà impostare una terapia idonea al caso.

    Dott. Matteo De Pascale

    Nuovo Ospedale Veterianrio – Ardeatino
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    Tel. 0645420935
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