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Il colibrì

Quello che scrive Sandro Veronesi non cade nel vuoto neanche una volta, smuove sempre qualcosa, dall’inizio. Mai come in questo momento abbiamo tutti bisogno di riprendere fiato, senza arretrare, semplicemente rallentando per pensare e guardare il mondo. E abbiamo anche bisogno di cose belle come questo suo nuovo romanzo: la storia di un uomo-colibrì, che è figlio fratello padre e marito, e delle sue famiglie. Come l’uccello più piccolo del mondo, che presta il nome al libro, Marco Carrera (nato con una statura difforme dai coetanei, compensata soltanto in seguito a una cura speciale) sembra impiegare costantemente tutte le sue energie per restare fermo, immobile ma sempre in volo. Una vita reale e sognata, interminabilmente seriale nelle sue interruzioni come nelle corrispondenze più decisive: perdite dolorosissime e amori sublimi, in alcuni momenti persino felici. La letteratura quando è potente, come quella di Veronesi, raccoglie volti che potremmo vedere abitualmente nelle vie delle nostre città, che se smettiamo di vederli, di seguire le loro storie, diventiamo tristi, perché la loro stessa esistenza è il simbolo anche della nostra. Allora l’anima improvvisamente sente e pensa, vede ciò che il mondo è per lei: senza perdere la posizione e sopravvivendo a tutto, diventiamo responsabili di quanto ci viene riconosciuto, ma con il cuore forte.

Il colibrì
Sandro Veronesi
La Nave di Teseo 2019
Pagine 368
Euro 20

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Ilaria Campodonico