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All’Eur un giardino pubblico si trasforma in un parco avventura

parcoavventura EUR

Si chiede chiarezza sull’Eur Park Adventure sorto a Parco Ciocci, vicino al Fungo 

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Nel mese di giugno all’Eur è stato inaugurato un parco avventura. Si trova nella collina che fiancheggia il Fungo ed è visibile dalla Colombo procedendo in direzione Ostia. Eur Park, questo è il suo nome, offre un ampio ventaglio di “attrazioni sugli alberi e immerse nella natura – leggiamo sul sito – è fra i parchi a tema più grandi in Italia e con i suoi 9 percorsi garantisce divertimento per bambini, ragazzi ed adulti in totale sicurezza ed immersi in un ambiente incontaminato ed adrenalinico. Cavi, passerelle, reti sospese, carrucole, ponti di tutti i tipi, tunnel, pareti d’arrampicata e molto altro ancora”. Difficile resistere ad una descrizione del genere. Ed infatti, che il parco avventura rappresenti un’importante attrazione per il Pentagono dell’Eur, è fuori discussione. “Per i bambini i parchi avventura sono sicuramente delle novità divertenti da svolgere tra gli alberi e nel verde – ha commentato Giuseppe Mannarà, Capogruppo del M5S al Municipio IX – Sono palestre dove i ragazzi anche disabili o socialmente disagiati possono misurare coraggio e forza per superare ostacoli ed uscire da situazioni difficilmente replicabili in altri contesti. Premessa l’importanza che ha questo tipo di attività nella crescita dei ragazzi, di questo specifico parco avventura dell’Eur, denominato appunto Eur Park Adventure, non possiamo però trascurare gli aspetti urbanistici e amministrativi che non siamo riusciti finora ad approfondire a causa della assoluta assenza di informazioni sia sul posto che sul sito internet del parco giochi – riconosce il Consigliere M5S – L’ubicazione avremmo preferito fosse un’area abbandonata e da riqualificare e non un giardino pubblico dell’Eur. Ci riserviamo di approfondire se trattasi di assegnazione con bando pubblico come per i Punti Verde Qualità e sulle condizioni a cui il concessionario è richiamato per l’utilizzo dell’area e il contenuto dell’eventuale convenzione e se l’occupazione e la gestione di un parco pubblico per finalità private ricreative e commerciali ha almeno un risvolto positivo per le casse comunali”.

La carenza d’informazioni, relativamente alle modalità di assegnazione di Parco Ciocci, l’area dove Eur Park insiste, è stata segnalata anche da un residente. Saverio Pedrazzini, noto portavoce del Luneur, ha infatti dedicato tempo ed energie a capire come potesse configurarsi il tipo di attività che, nel Parco Ciocci, da giugno si svolge. “Non sappiamo se è riconducibile ad un’attività di spettacolo viaggiante o un’attività sportiva – riconosce Pedrazzini – Sappiamo che però ci sono dei gonfiabili che sono tipiche attrattive dello spettacolo, ma anche il percorso acrobatico avventura rientra nella modalità, tant’è che era stato presente per diversi anni all’interno del Luneur”. Oltre all’incertezza nel modo in cui definire le attività che si svolgono nel Parco Avventura c’è un’altra questione che Pedrazzini ha sollevato.

Ed è una questione che l’ha portato, si diceva, a scrivere a numerosi uffici. “Ho iniziato con una lettera per così dire esplorativa verso Eur Spa, in quanto la proprietà dell’area ricade nelle sue disponibilità. Mi è stato detto che aveva un contratto di locazione e che il parco non era soggetto a vincoli di nessun tipo, che avevano fatto una comunicazione di SCIA presso l’ex Municipio XII e che erano stati fatti sopralluoghi da parte del geometra municipale e che anche i Vigili Urbani avevano accertato la regolarità”. Per fornire qualche elemento in più alla comprensione, varrà la pena ricordare che “la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) è la dichiarazione che consente di iniziare, modificare o cessare un’attività produttiva senza dover più attendere i tempi e l’esecuzione di verifiche e controlli preliminari da parte degli enti competenti”, leggiamo sul sito della Camera di Commercio di Roma. Inoltre “sostituisce ogni atto autorizzatorio, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nullaosta, comprese le domande per le iscrizioni in albi o ruoli richieste per l’esercizio di attività imprenditoriale commerciale o artigianale, il cui rilascio dipende esclusivamente dall’accertamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi a contenuto generale – ne consegue che – Ricorrendo tali presupposti, alle imprese sarà sufficiente presentare il relativo modello SCIA, correttamente compilato e completo in ogni sua parte per avviare la propria attività”. Ma Pedrazzini, non lasciando nulla d’intentato, ha provato ad interloquire anche con altri soggetti istituzionali. “Poteva esser una risposta soddisfacente – ci dice in riferimento a quanto scrittogli da Federica Berarducci, della Direzione Comunicazione di Eur Spa – ma a me rimaneva un dubbio: un parco aperto diventa un parco chiuso, fruibile dietro pagamento. E questo non mi aveva convinto. Quindi ho inoltrato domanda al IX Dipartimento che mi ha dato una risposta completamente diversa da quella di Eur Spa, mentre il Municipio IX mi ha risposto che non avevo interesse diretto: alla mia richiesta di sapere perché era stata rilasciata una concessione edilizia, in un parco pubblico, la Vecchiarelli – dirigente dell’U.O.T. municipale – mi ha differito di 12 mesi. Il Dipartimento invece mi ha risposto dicendo che non c’era stato un cambio di destinazione d’uso in un’area parco pubblico”. In sostanza il dubbio è semplice. “Può un’area destinata a verde pubblico, diventare un’area ad uso commerciale”, aggiungiamo noi, semplicemente con la SCIA? Questo è il cuore della questione che Pedrazzini solleva. Per quanto riguarda le risposte ottenute, avendole visionate, non si riesce ad averne una risposta definitiva. Colpisce, in particolare, una sorta di frammentazione, o meglio di parcellizzazione. Il dirigente U.O.T., ad esempio, riscontrando che “il richiedente non ha un interesse diretto, concreto ed attuale” forte di una serie di riferimenti legislativi che vanno dal D.lgs 165/2001 al D. lgs. 18/08/n. 267, ne “differisce l’accesso ai documenti per dodici mesi”, ricordandogli che è possibile fare ricorso al TAR entro 30 giorni dalla notifica. Il Dipartimento IX, invece, ha risposto che “non risulta sia stata presentata presso il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, alcuna istanza di Permesso a Costruire e/o Dichiarazione d’inizio Attività (DIA) relative al cambio di destinazione d’uso dell’area Parco Pubblico di piazza Carlo Ciocci ad area commerciale”.

E tuttavia, pur soddisfacendo il quesito di Pedrazzini relativo al cambio di destinazione d’uso, non ne chiarisce un altro: la SCIA, di cui parlava Eur Spa, sostituisce la richiesta di cambiare l’utilizzo dell’area, da parco pubblico ad attività commerciale? Questo dubbio non è stato chiarito, nelle diverse risposte che Pedrazzini ha ottenuto. Alla Giunta Santoro, trattandosi di un Parco Pubblico, abbiamo chiesto delle spiegazioni. Il neo Assessore all’Ambiente, già coordinatore municipale di Sel, Alessio Stazi, così ci ha risposto “L’area verde di Parco Carlo Ciocci-piazza Pakistan in zona Eur-Fungo, su cui insistono le attività del parco avventura chiamato ‘Eurpark’, individuata come area a verde pubblico e servizi pubblici locali, risulta in capo ad Eur Spa. Inaugurate le attività nel recente mese di giugno ci attiveremo per operare tutte le verifiche del caso al fine di rappresentare con chiarezza ogni dettaglio”. Con chiarezza, appunto. Non si chiede altro.

Fabio Grilli