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Padre e Madre nel Municipio VIII: continuano gli attacchi dell’opposizione

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Dopo l’atto sulla revisione della terminologia parentale l’opposizione invita il Presidente ad affrontare i problemi del territorio

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LA QUESTIONE – della revisione della terminologia parentale, di quei ‘Padre e Madre’, in uso all’interno della scuola pubblica continua a far discutere. Non sono bastati due Consigli municipali, il primo fatto cessare per la caduta del numero legale, a placare la polemica che continua anche fori dell’Aula di via Benedetto Croce. 

 

I TERMINI – utilizzati nella polemica continuano ad essere Genitore 1 e Genitore 2, nonostante nella Proposta della maggioranza al Municipio VIII di questi non si faccia alcuna menzione. “Non avrei mai pensato che anche a Roma sarebbe arrivata la terribile disposizione di abolire il nome di padre e di madre – ha dichiarato in una nota stampa di ieri Gianni Alemanno, ex Sindaco di Roma e Consigliere Comunale – La decisione del Municipio VIII e del suo presidente Catarci di utilizzare la definizione di genitore 1 e genitore 2 non è un passo avanti nel rispetto della dignità di tutte le persone ma è solo un’offesa alle nostre tradizioni, a quello che è il sentire comune del popolo italiano e al buon senso. La realtà – prosegue – è che siamo di fronte al solito attacco ideologico di una sinistra progressista che non riesce più ad affrontare le questioni sociali e si rifugia soltanto nella distruzione dei singoli, della nostra tradizione cattolica e italiana”.

ANCHE DALL’OPPOSIZIONE MUNICIPALE – non mancano le polemiche, affidate per il Nuovo Centro Destra al Capogruppo, Andrea Baccarelli: “Il Presidente Catarci non perde mai l’ occasione di gettarsi su qualsiasi tipo di iniziativa, anche quella più ridicola, priva di sostanza. Questo Presidente incapace di risolvere i problemi del territorio oramai ha perso ogni ‘inibizione’, sta trasformando il Municipio in un Circo, in una sorta di Repubblica delle Banane dove non esiste la Costituzione Italiana, le leggi italiane, i valori che hanno caratterizzato e che caratterizzano ancora la Società – seguita il Capogruppo – Lo vuole trasformare in un enorme Centro Sociale dove tutta la storia e tutte le tradizioni della nostra Città vengano riscritte a piacere di uno solo: di un Presidente eletto senza primarie nella propria coalizione, che sostiene le occupazioni abusive, i centri sociali, che ha istituito il registro delle unioni civili per le coppie gay, il registro per il testamento biologico a favore dell’ eutanasia, che è contrario alla presenza del crocefisso nelle scuole e negli edifici pubblici”. Il Consigliere Baccarelli relega questa proposta ad un atto per allargare la visibilità: “Ancora alla disperata ricerca di un titolo sui giornali decidono che ormai la terminologia “Padre” e “Madre” è diventata anacronistica, obsoleta, inadatta ai nuovi modelli di famiglia che, secondo loro, sono oramai tutti basati su modelli allargati o composti da genitori omosessuali”.

L’ATTENZIONE – della Presidenza, secondo quanto riportato nelle dichiarazioni dell’opposizione, non sarebbe rivolta ai veri problemi del territorio: “Caro Presidente ci sono 140 mila cittadini del VIII Municipio che attendono che questa amministrazione, dopo 7 mesi E 20 anni di colpevole immobilismo (dove ha amministrato sempre la sinistra), inizi a dare delle risposte concrete ai veri problemi dei nostri quartieri – seguita Baccarelli che firma la sua nota con ‘figlio di un Padre e di una Madre’- Strade impraticabili, degrado urbano, criminalità, emergenza rom, scuole fatiscenti, cumuli di immondizia ovunque, accattonaggio ad ogni semaforo e commercio abusivo, sono tutti problemi per i quali ancora non è stata messa in campo nessuna iniziativa. Non è un vezzo burocratico a risolvere la questione delle unioni civili né l’ennesima intervista a questo o quel giornale dove fai finta di criticare il Sindaco Marino per poi andare ad inginocchiarti in Campidoglio”. Baccarelli conclude poi con un invito: “Caro Presidente Catarci ti preghiamo di occuparti di cose serie o molto più semplicemente di riconoscere il fallimento e l’inadeguatezza della tua Amministrazione e di presentare subito le tue dimissioni”.

Leonardo Mancini