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Un albero per Sara a Casetta Mattei

In piazza Floridi un albero e una tarda in memoria delle vittime di femminicidio e di Sara Di Pietrantonio, uccisa a Magliana nel maggio del 2016

CASETTA MATTEI – Nei giorni scorsi è stata annunciata la volontà, da parte del Campidoglio, di intitolare un parco alla memoria di Sara di Pietrantonio, la ragazza 22enne brutalmente uccisa nella notte del 26 maggio 2016 dall’uomo che diceva di amarla. In attesa che arrivi questa intitolazione, nella mattinata di sabato 12 dicembre in piazza dei Floridi a Casetta Mattei, è stato piantato un albero in memoria di Sara e di tutte le donne vittime di violenza.

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UN ALBERO PER SARA

L’iniziativa è stata organizzata dal Coordinamento Donne dello Spi Cgil del Municipio XI assieme agli attivisti di Ratake di Corviale e Casetta Matteri. “Abbiamo piantato un albero e una targa in memoria di Sara Di Pietrantonio e di tutte le donne vittime di femminicidio – affermano dallo Spi Cgil – L’iniziativa, in collaborazione con Retake, si è svolta alla presenza dei parenti, delle associazioni delle donne del territorio, dei consiglieri municipali, delle Leghe Spi Cgil dell’11 e 12 Municipio, del territorio di Spi Cgil Roma Centro Ovest Litoranea e del Coordinamento donne dello Spi Cgil di Roma e Lazio”. Questo il commento all’iniziativa da parte di Retake Roma: “Un omicidio folle e insensato, una ferita ancora aperta che non va dimenticata. Abbiamo piantato un albero di Callistemon, un sempreverde con i suoi tipici fiori rossi, colore distintivo della Giornata contro la violenza sulle donne. Piantiamo oggi i semi di una civiltà in cui l’amore venga messo al primo posto, l’amore vero fatto di rispetto e cura. L’amore con la violenza non c’entra nulla”.

RICORDARE OGNI GIORNO LE VITTIME

Presente all’iniziativa anche il segretario Pd del Municipio XI, Gianluca Lanzi, che ha così commentato: “Sara mentre stava percorrendo via della Magliana per rientrare a casa veniva bloccata, aggredita, tramortita, strangolata e poi bruciata. Non la conoscevo personalmente, ma poteva essere una mia amica, in fondo abitavamo a pochi chilometri di distanza e aveva solo qualche anno meno di me. Oltre all’efferatezza del crimine, la violenza bestiale, forse è proprio questa “vicinanza” che mi ha colpito, che ha lasciato in me un segno indelebile – e ancora – È necessario investire in percorsi educativi rivolti ai bambini, agli adolescenti e agli adulti, volti a costruire rapporti interpersonali improntati al rispetto dell’altro genere. Poi occorre ricordare, non solo il 25 novembre in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, occorre coltivare ogni giorno la memoria di Sara e di tutte le vittime di femminicidio”.

Red