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Vita di Pi

Cerchiamo di iniziare l’anno con onestà. Se hai posato lo sguardo su questo dattiloscritto è per due sostanziali motivi: o hai già visto il film e vorresti leggere parole in grado di descrivere l’incanto che ha pervaso i tuoi occhi, o non l’hai ancora visto e sei alla ricerca di una fonte attendibile che confermi i giudizi positivi dei tuoi amici e ti convinca ad andare.
Ecco, mi spiace, ma in entrambi i casi le righe che seguono non potranno esserti d’aiuto. Se appartieni alla prima categoria, infatti, avrai già notato che nel vocabolario italiano non esistono parole capaci di esprimere la pienezza visiva di uno spettacolo mistico, universale e affascinante come la Vita. Nel vasto novero di pellicole in 3D, “Vita di Pi” spicca per il perfetto connubio tra immagini e contenuti. La regia di Ang Lee fa meditare e incantare, lasciando lo spettatore assorto nell’estasi di luci e colori, fino ad illuderlo, anche solo per brevi istanti, di essere lì, a pochi centimetri dall’Eternità. Se invece appartieni alla seconda categoria, l’unico suggerimento che questa fonte, tutt’altro che attendibile, può darti è di fidarti di più dei tuoi amici. Forse in passato ti hanno consigliato film terribili, ma stavolta hanno davvero centrato in pieno.

Regia: Ang Lee 
Sceneggiatura: David Magee
Interpreti: Suraj Sharma, Irrfan Khan, Rafe Spall, Gérard Depardieu, Tabu, Adil Hussain, Ayush Tandon

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(USA 2012)

Simone Dell’Unto