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Malagrotta: ad aprile l’indicazione del sito per la nuova discarica

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Dopo mesi concitati i cittadini attendono le nuove proposte di Comune e Regione

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MALAGROTTA – Il Sindaco Alemanno il 28 marzo ha dichiarato che entro il mese d’aprile sarà indicato il sito per la nuova discarica e inizieranno le procedure di chiusura dell’impianto di Malagrotta, che dovrebbe avvenire antro il 2013. Questo annuncio arriva in occasione dell’incontro con i cittadini del XV e XVI Municipio sulle problematiche della discarica. Il Sindaco ha anche assicurato che non verrà costruita una “Malagrotta Bis” sui Monti dell’Ortaccio: la volontà dell’amministrazione sarebbe quella di non gravare ulteriormente sulla zona, già tediata da numerosi problemi, bensì di iniziare un’opera di riqualificazione dell’area che, secondo Nando Bonessio, Presidente dei Verdi della Regione “dovrebbe partire dalla dichiarazione da parte del Consiglio Regionale della discarica come area a rischio ambientale, che avrebbe l’effetto immediato di sbloccare 4,5 milioni di euro per il recupero ambientale della zona”. Anche il Presidente della Commissione ambiente del Comune di Roma Andrea De Priamo ha commentato l’impegno del Sindaco Alemanno: “La dichiarazione del Sindaco è un momento importante anche per la previsione della chiusura della discarica di Malagrotta. Nel momento in cui verrà indicato un nuovo sito si potrà prevedere con certezza il momento di chiusura della discarica. A quel punto sarà possibile solo una proroga tecnica, per aspettare la preparazione del nuovo sito”. Anche la Presidente della Regione Lazio Renata Polverini a gennaio aveva affermato che non ci sarà una nuova Malagrotta. A tal riguardo abbiamo raggiunto Massimiliano Iervolino dei Radicali, il quale ha dichiarato: “La situazione è molto incerta e critica, la politica non sa come uscirne. Per troppi anni sia il centrodestra che il centrosinistra non hanno voluto risolvere il problema. Ora siamo in una situazione tale che in un paio di anni e senza riforme strutturali rischiamo la stessa situazione di Napoli”. È intervenuto anche Bonessio: “Non si vede la fine di questo scontro fra Comune e Regione. Anche il Piano rifiuti non crea le condizioni per la chiusura di Malagrotta, mentre la metodologia nello smaltimento continua a puntare sugli inceneritori. Sembrerebbe quasi che si voglia portare il Lazio al limite dell’emergenza, modello Campania”. Sul dibattito fra Regione e Comune ha commentato De Priamo: “Dal momento in cui il Sindaco Alemanno ha annunciato l’impossibilità di predisporre una nuova discarica sul territorio comunale, anche la Regione deve prendersi l’impegno di contribuire alla individuazione di un nuovo sito di stoccaggio”. L’annuncio di Alemanno arriva dopo giorni concitati riguardo l’individuazione di un nuovo sito. Il tentativo di accordo per l’indicazione del poligono militare “La Farnesiana” presso il Comune di Allumiere, è stato abbandonato dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale del Lazio di una mozione proposta dall’opposizione. Su Allumiere Iervolino ha dichiarato che “la scelta sarebbe sbagliata. La zona ha già tanti problemi di tipo ambientale e lì dove dovrebbe sorgere la nuova discarica ci sono dei vincoli da rispettare. Inoltre è da irresponsabili pensare a quel sito visto che, tra l’andata e il ritorno, un camion dell’Ama dovrebbe fare circa 150 km. Alla faccia dell’autosufficienza territoriale”. Molte organizzazioni ambientaliste e di cittadini stanno perdendo la fiducia nella risoluzione della questione di Malagrotta. “Queste associazioni dovrebbero fare un po’ di mea culpa, hanno sempre sostenuto quelle forze politiche che, per un motivo o per un altro, sono responsabili della lunga vita del mostro ecologico Malagrotta – ha continuato Iervolino – Apprestiamoci a vivere in un periodo di scambio di accuse. Gli addetti ai lavori sanno bene che il disastro è bipartisan, è arrivata l’ora che lo comprendano anche i cittadini”. Le critiche nei confronti della discarica continuano anche dopo l’esclusione delle opzioni Allumiere e Monti dell’Ortaccio, Bonessio è intervenuto a riguardo affermando che “continuando a puntare su discariche e inceneritori, ci si avvia verso l’emergenza come se si volesse poi tirare fuori la soluzione dal cilindro, riproponendo, in un clima di crisi, i Monti d’Ortaccio per una Malagrotta 2, oppure Allumiere. Una situazione folle quest’ultima perché essa è anche identificata come area protetta”. Sui Monti dell’Ortaccio è intervenuto anche De Priamo: “La questione dei Monti dell’Ortaccio come nuovo sito di stoccaggio è fuori questione, è stata anche presentata una mozione accolta all’unanimità per proteggere l’area da questa eventualità. I residenti di questa zona sono stati già fin troppo tediati dalla discarica di Malagrotta negli ultimi anni per poter sopportare un nuovo impianto”. La speranza è che il nuovo sito venga scelto al più presto, e che sia conforme agli standard europei per questo tipo di impianti. Sui requisiti che dovrebbe soddisfare il nuovo impianto è intervenuto Iervolino: “Per la cultura che contraddistingue i Radicali, una discarica può essere solo di servizio, cioè solo ed esclusivamente per gli scarti della differenziata e la frazione organica stabilizzata. Invece nelle discariche del Lazio, soprattutto a Malagrotta, si butta di tutto. Questo è contro le normative europee e contro la legislazione nazionale sulle discariche”.

Leonardo Mancini