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Spreco alimentare? No, grazie!

Valore stimato 37 miliardi di euro. Sono le cifre da capogiro a cui ammonta il valore dei nostri sprechi alimentari.

Questo perché secondo una recente indagine di ‘Last Minute Market’ dell’Università di Bologna, si stima che il 30% degli alimenti acquistati da famiglie e single nel 2010, è finito direttamente nella spazzatura. In sostanza, con quello che noi sprechiamo oggi, si potrebbero nutrire ben 44 milioni di persone nel mondo. Ma chi sono i grandi spreconi? Chiunque direbbe le industrie o la grande distribuzione, con i loro continui processi e lavorazioni di prodotto, invece, sono le famiglie, che con il 42% di scarti alimentari restano in vetta alla classifica di chi spreca di più.
Questo grande accumulo di cibo non consumato, è dovuto anche ad un cambiamento del nostro stile di vita: il vecchio rito della spesa quotidiana sotto casa, sembra essere diventato sempre più una missione impossibile; il fornaio, il fruttivendolo, il macellaio, chi ha tempo di fare spesa cosi tutti i giorni? lo fanno il 27% delle famiglie, mentre più di sei italiani su dieci (60,7%) fanno la spesa con frequenza settimanale. Questo è quanto emerge dall’analisi del rapporto Coldiretti e Censis sulle abitudini alimentari degli italiani.
Questo orientamento verso la spesa settimanale, da un lato consente di risparmiare tempo, ma dall’altro, sottolinea la Coldiretti, ha sicuramente effetti sulla conservazione dei prodotti e sugli sprechi alimentari, per effetto della deperibilità e del mancato rispetto delle scadenze dei prodotti.
In questi tempi di difficoltà economica, risparmiare è fondamentale, allo stesso tempo vogliamo prodotti che siano buoni e freschi, qui il successo degli agricoltori di Campagna Amica, Portale di Aziende Agrituristiche aderenti a Coldiretti, che puntano alla promozione di prodotti alimentari, venduti direttamente dagli agricoltori senza intermediari, e quindi semplicemente dal produttore al consumatore. In questo modo, facendo passare meno tempo possibile, nel passaggio dal campo alla tavola, è possibile avere una maggiore garanzia di fragranza del prodotto. Ad esempio, precisa la Coldiretti, è stato dimostrato che i generi ortofrutticoli venduti nei mercati dagli agricoltori, si conservano in media una settimana in più, perché i prodotti non devono subire lunghi tempi dovuti ai trasporti che ne riducono la conservabilità.
La possibilità di ridurre gli sprechi è un importante opportunità per le famiglie italiane per le quali la spesa alimentare con il 19% è la principale voci dei consumi dopo l’abitazione. La spesa media mensile delle famiglie per l’acquisto dei prodotti alimentari, sempre secondo Coldiretti, ammonta a 461 euro. Da poco in occasione della settimana europea per la diminuzione dei rifiuti, la UE ha proposto un vademecum per evitare gli sprechi, regole utili per risparmiare danaro e inquinare meno. La spesa, lo sappiamo, è il cruccio autentico di noi italiani, o meglio, un problema perché noi lo rendiamo tale, forse perché non poniamo abbastanza attenzione quando andiamo al supermercato. Ma soprattutto quello che ognuno dovrebbe fare è organizzarsi, e quindi fare una lista della spesa, rigorosamente prima di andare al supermercato (sembra ovvio ma spesso non è così), facendo l’elenco delle cose che servono e confrontandole con quello che si ha già in dispensa o nel frigorifero.
Arrivati nel supermercato dobbiamo cercare di seguire l’elenco alla lettera, spesso siamo attratti da grandi promozioni o super offerte speciali, tendiamo ad acquistare prodotti solo perché li vediamo in offerta, ma poi realmente non ci occorrono, non vengono mangiati o addirittura, finiscono per essere buttati via. Inoltre, prestiamo la massima attenzione alla scadenza dei cibi, non sempre l’abitudine di prendere prodotti con un fine vita più lungo è la scelta migliore, perché spesso e volentieri ce li dimentichiamo li sperduti in qualche angolo di frigo e poi li buttiamo!

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Maria Linda Muzi