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IL GIUBILEO E LE CHIESE PALEOCRISTIANE

Dicembre è il mese in cui ci si prepara alle festività natalizie: un mese (e anche più negli ultimi anni) fatto di tante luci per le strade, odori di dolci e castagne che si perdono tra le vie, mercatini e tanto rosso e oro a riempire gli occhi dei bambini che giocano nelle città. Quest’anno però c’è anche qualcosa in più da considerare. Infatti iniziano, anzi si fanno più preminenti, i preparativi per l’imminente anno giubilare della Chiesa Cattolica. Infatti Roma (e il Vaticano) da fine dicembre del 2024 al dicembre del 2025 accoglierà i fedeli che raggiungeranno la Capitale. Un evento che prosegue e si ripropone come accadeva nel medioevo, durante il quale i cattolici si recavano in pellegrinaggio a Roma per ricevere l’assoluzione dei peccati da parte del Papa in cambio dell’assoluto rispetto di determinate e precise pratiche rituali da parte del pellegrino.

Il primo Giubileo venne indetto da Papa Bonifacio VIII nel 1300, poi venne riproposto ogni cento anni. Attualmente però viene festeggiato ogni venticinque anni e il prossimo sarà il ventisettesimo anno giubilare della Chiesa Cattolica. Per motivi culturali o religiosi è interessante capire le origini di questo particolare fenomeno all’interno della pratica cristiana, dato che vengono aperte le porte sante di quattro basiliche di Roma, per poi essere murate nuovamente fino al successivo Giubileo. Le chiese in questione sono: la basilica di San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. La più antica di tutte è la Basilica di San Giovanni in Laterano, costruita nel IV secolo d.C. dallo stesso Costantino il Grande. Altre chiese di grande importanza, anche se non inserite direttamente nelle pratiche religiose giubilari, sono la Basilica di San Clemente e la Basilica di Santa Pudenziana. Queste chiese sono caratterizzate dalla loro architettura semplice e sobria, ma anche dai loro affreschi e mosaici di grande bellezza. Visitare queste chiese è come fare un tuffo nella storia antica di Roma e del Cristianesimo. Si respira un’atmosfera mistica e suggestiva che lascia senza parole.

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Dal 313 d.C. venne emanato l’editto di Milano con cui l’imperatore Costantino riconobbe il Cristianesimo come religione ufficiale dell’Impero Romano: le chiese cominciarono ad assumere un aspetto più maestoso e sfarzoso, riccamente decorato con mosaici, affreschi e sculture.

Le chiese paleocristiane a Roma rappresentano un patrimonio storico e culturale di grande valore che ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli. Inizialmente, erano molto semplici nella loro architettura e decorazione, poiché i cristiani delle prime comunità erano per lo più poveri e non avevano molte risorse da dedicare alla costruzione di edifici religiosi.

Con l’arrivo del Rinascimento e il rinnovato interesse per l’arte classica, anche le chiese paleocristiane a Roma hanno subito un cambiamento nel loro design. Le chiese rinascimentali erano caratterizzate da una maggiore attenzione per la simmetria e la proporzione, con molte nuove aggiunte architettoniche come cupole e colonne. Questo periodo ha visto anche l’introduzione di elementi decorativi come i medaglioni, i busti e gli stemmi.

Nel periodo barocco, le chiese paleocristiane a Roma hanno visto ulteriori cambiamenti. Il barocco si caratterizza per l’abbondanza di decorazioni, con edifici spesso ricoperti di stucchi e sculture. Le chiese barocche erano solitamente caratterizzate da lunghi corridoi e cappelle laterali, che rendevano gli spazi interni ancora più solenni e suggestivi.

In generale l’arte è l’elemento che colpisce subito il visitatore: sono più che altro rappresentate scene bibliche e simboli cristiani come l’agnello o la colomba. Gli affreschi, invece, mostrano spesso i santi o le storie della vita di Gesù. Le sculture, infine, possono essere di varie forme e dimensioni: dalle statue degli apostoli ai bassorilievi che decorano le pareti.

Quindi il viaggio tra le chiese paleocristiane di Roma è un’esperienza che rende testimoni non solo della nascita e dell’evoluzione del cristianesimo nella città eterna, ma anche dell’evoluzione dell’arte e dell’architettura e dell’incontro di diverse culture nel corso dei secoli.

Veronica Loscrì

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L’editto di riferimento all’inizio dell’articolo é quello di Tessalonica del 380 d.C. sotto l’imperatore Teodosio che sancisce il cristianesimo come religione di stato.