Nel vasto panorama della musica punk rock, un nome risuona con forza: The Chats. Nati nel 2016 sotto il sole ardente della Sunshine Coast nel Queensland, Australia, questa band ha sfornato un sound ribelle che cattura l’essenza stessa del punk.
Tre giovani amici, Josh Price, Matt Boggis e Eamon Sandwith, si unirono con l’obiettivo di suonare musica diretta e senza fronzoli. La storia dei The Chats è come una fiamma che divampa. Il loro debutto sulla scena con Smoko nel 2017 è stato come un pugno nello stomaco: l’energia grezza, i riff incendiari, liriche semplici ma taglienti hanno catturato immediatamente l’attenzione degli ascoltatori. Con il passare degli anni, i The Chats hanno forgiato il loro percorso, diventando l’incarnazione moderna dell’anima punk. Irriverenti e coraggiosi hanno dimostrato di essere l’emblema di questa generazione con i live e performance sfoggiate in mezza Europa. D’altronde l’Australia non è proprio dietro l’angolo. Insomma, come se non bastasse, i testi di questi tre ragazzi tremendi sono un trip cinico e nichilista alla vita, che non dimentica ironia e ‘cazzeggio’. Brani come “Pub Feed” e “Identity Theft”, non solo riflettono le esperienze della gioventù contemporanea, ma sfidano anche la società con fermezza e sfacciataggine. Da sempre il Punk non è mai stato un genere musicale, direi piuttosto un’attitudine dagli aspetti inquietanti e sovversivi per fare musica. Ma quindi? Bene. Adesso respira e concepisci il dolore e l’adrenalina, che si prova quando un bicchiere di birra vi si schianta in faccia, lacerandovi il volto durante il pogo. Questi sono i The Chats.
Riccardo Davoli
