Home Municipi Municipio IX

Discarica Falcognana: il Ministro Orlando risponde alle interrogazioni di Brunetta

sitofalcognana

La discarica è stata decisa già l’8 agosto, i cittadini promettono resistenza ad oltranza

Ads

L’INTERROGAZIONE – Il Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, ha risposto oggi in Aula alle interrogazioni poste da dall’Onorevole Renato Brunetta in merito all’indicazione della Discarica di Falcognana come sostituta di Malagrotta. In particolare Brunetta ha posto delle domande sulle quali i cittadini non hanno mai avuto risposta. L’onorevole ha iniziato la sua interrogazione citando il documento approvato dal Consiglio dei Municipio XII, nella seduta del 21 marzo 2013, con cui è stata ribadita l’assoluta contrarietà alla realizzazione di discariche nel municipio. Ha poi proseguito ricordando che la normativa europea impone agli Stati membri un processo progressivo di riduzione dei rifiuti e la stessa normativa indica come elemento determinante la limitazione al ricorso alle discariche: “Mi aspetto che da un Governo e da un Ministro così attento all’Europa si tenga in dovuta considerazione tutto questo – ha dichiarato Brunetta – ed anche il fatto che la Commissione europea ha già avviato nei confronti dell’Italia numerose procedure di infrazione riguardo alla situazione di molte discariche presenti sul territorio nazionale”. L’EX Ministro ha poi ricordato la presenza del Vincolo Bondi e di molti siti sensibili in materia di impatto ambientale, senza dimenticare i problemi di mobilità e di ordine pubblico che potrebbero derivare dall’individuazione della discarica di Falcognana: “La via Laurentina, a causa dei lavori di ampliamento fermi da un anno e mezzo, è in condizioni disastrate ed è motivo di continui incidenti; la via Ardeatina, unica senza svincolo a quadrifoglio del Grande raccordo anulare, con un manto stradale pessimo, da dicembre 2012, ha un divieto di transito per i mezzi pesanti e mal si concilia a sopportare un ulteriore aggravio di traffico. A tutto ciò – seguita l’Onorevole Brunetta – si aggiungono le ricadute sulla salute degli abitanti della zona e le gravissime conseguenze sull’agricoltura e viticoltura di eccellenza, che rappresentano anche una determinante economica di rilievo”. Non manca nemmeno il riferimento alle indagini sulla proprietà della Ecofer, che, a quanto appreso fino ad ora, avrebbero dato esisto negativo: “Sono in corso da parte della Direzione distrettuale antimafia e della Guardia di finanza indagini tese ad accertare la reale proprietà dell’assetto societario dell’area individuata su cui non c’è affatto chiarezza. E mi hanno molto colpito le indiscrezioni di stampa tendenti a dimostrare che tutto era trasparente e che tutto era normale quando le relazioni della Guardia di finanza, del questore e del prefetto sono ancora riservate. Per tutte queste ragioni signor Ministro – conclude – le chiedo di chiarire in maniera inequivocabile che nessuna discarica sarà autorizzata nel territorio del municipio di Roma IX”.

L’EUROPA – Per il Ministro Orlando il problema di una nuova procedure d’infrazione da parte della Comunità Europea non sussiste, in quanto: “L’azione del Governo, negli ultimi mesi, è stata caratterizzata dalla volontà di adottare ulteriori iniziative, coordinate tra le autorità nazionali e locali competenti. Ho sempre chiarito come il Commissario andava interpretato come una struttura di servizio al tavolo tecnico composto dagli enti locali e non invece come un soggetto che si sostituisse alle decisioni che in fisiologia dovrebbero essere assunte da tali enti territoriali – in questo caso Comune, Provincia e Regione – Tutto questo al fine di garantire il superamento delle suddette criticità e il rispetto di chiari impegni con la Commissione europea in particolare per la chiusura della discarica di Malagrotta e la realizzazione di un sito alternativo conforme ai dettami comunitari. Il che significa non una nuova Malagrotta qualunque sarà la soluzione, ma una discarica nella quale potrà andare soltanto il trattato e non così centrale nel sistema di smaltimento dei rifiuti come invece, ahimè, è avvenuto per la discarica di Malagrotta. Cioè la discarica non può essere la risposta principale al problema dei rifiuti della città di Roma”.

IL COINVOLGIMENTO DELLE ISTITUZIONI – territoriali è stato, per Orlando, un elemento essenziale per arrivare alla scelta, come ha ribadito anche in Aula: “Ho sempre detto che la proposta che sarebbe stata formulata agli enti locali non ci sarebbe stata se non ci fosse stata la piena condivisione degli enti locali stessi. Anzi, devo aggiungere che la elaborazione della proposta è emersa solo, e questa era per me una condizione essenziale, con il concorso attivo degli enti locali fisiologicamente competenti”. Il parere favorevole delle Istituzioni sarebbe quindi arrivato l’8 agosto scorso, come afferma lo stesso Ministro Orlando: “In data 8 agosto, la proposta che è stata elaborata è stata esaminata in un incontro svoltosi presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al quale hanno partecipato il presidente della regione, il commissario della provincia di Roma e il sindaco di Roma, esprimendosi tutti con parere favorevole al sito quale soluzione immediata e temporanea”.

PERCHÈ FALCOGNANA? – Secondo il Ministro Orlando non ci sarebbero, nel territorio del Comune di Roma e della Provincia: “non vi sono aree idonee per la pronta realizzazione di una nuova discarica per rifiuti speciali non pericolosi, tale da poter sopperire alla prossima chiusura di Malagrotta da un lato e all’esigenza di avere una discarica di supporto e di servizio, anche in un’ottica di riconfigurazione del sistema di smaltimento dei rifiuti nel suo complesso”. Unica soluzione sarebbe quindi Falcognana, opportuna allo scopo, secondo il Ministro Orlando, per due ordini di motivi: “Tale impianto è idoneo in quanto già autorizzato come discarica di rifiuti pericolosi, e quindi in grado di ricevere rifiuti non pericolosi come quelli urbani trattati; la conversione da un impianto di smaltimento di Fluff ad un impianto di rifiuti urbani già trattati è poco onerosa in termini di minore impatto ambientale – inoltre – Dal punto di vista della compatibilità ambientale, sono state fornite ampie rassicurazioni dalla regione Lazio in merito alla tutela dei presidi ambientali e della salute in quanto la discarica, essendo stata allestita anche per lo smaltimento di rifiuti pericolosi, presenta un livello di tutela ambientale superiore a quello delle discariche per rifiuti non pericolosi”. Il Ministro ha però sottolineato che tali autorizzazioni andrebbero integrate, la discarica infatti andrebbe autorizzata a ricevere rifiuti con codici CER ancora non coperti. Attualmente, l’impianto è autorizzato esclusivamente allo smaltimento dei codici CER 19 10 04, 19 10 03, 19 10 06, 19 10 05, 16 01 03 e non del CER 19 12 12. “Sulla base delle informazioni ricevute dalla regione Lazio e dal commissario straordinario – seguita il Ministro Orlando in risposta all’Onorevole Brunetta – l’ottenimento di tali autorizzazioni può avvenire nell’ambito della capacità volumetrica di abbancamento già autorizzata ed ancora disponibile”. Questo significherebbe che essendo ancora disponibili circa 1.500.000 metri cubi, non conferendo più rifiuti delle quantità già autorizzate, l’aggiornamento delle autorizzazioni sarebbe una procedura semplice. La risposta diretta all’interrogazione dell’Onorevole Brunetta, seppur sottolineando il significato politico della domanda, è quindi che non ci saranno nuove autorizzazioni di discariche nel Municipio IX, dato che non ce ne sarà bisogno. Oltre il danno la beffa per i cittadini di Falcognana, quando sentono sottolineare che: “l’uso della menzionata discarica già in essere in tale quadrante per il conferimento di rifiuti urbani – dichiara il Ministro – comporterà l’afflusso di una significativa minor quantità di rifiuti pericolosi, con una sensibile diminuzione del potenziale impatto. Non si può escludere un aggravio del traffico su quell’arteria, ma dobbiamo pur dire che i quantitativi potenzialmente movimentabili sono assai più modesti di quelli di cui si è parlato all’inizio della discussione che riguardava questa discarica, poiché la discarica stessa non è nelle condizioni di raccogliere il carico di un numero significativo di camion”.

LE INDAGINI SULLA PROPRIETA’ – Perentoria la risposta sulla possibilità di infiltrazioni criminali : “Allo stato dell’arte, sulla base dei riscontri e della documentazione, mi è stato risposto che questo non c’è. Quanto ai pericoli di infiltrazione della criminalità organizzata – continua il Ministro – ho già detto. Un approfondimento sulla compagine societaria di Ecofer ad opera del prefetto di Roma e la documentazione sinora trasmessa dal prefetto di Roma hanno escluso sia che ci sia un pericolo di infiltrazione, sia la sussistenza a carico di amministratori e soci di Ecofer di condanne penali definitive ostative della capacità di contrarre con la pubblica amministrazione. Naturalmente fino al momento dell’eventuale stipula del contratto questa è una verifica che deve essere sempre svolta e la fotografia va fatta il giorno in cui eventualmente il contratto dovesse essere portato alla sua realizzazione”.

LA MOBILITA’ – Sulla mobilità dell’area di Falcognana, elemento che potrebbe complicare l’indicazione della discarica, il Ministro ha riscontrato la necessità di fare ulteriori verifiche: “Il Ministero delle infrastrutture e trasporti da me sollecitato ha rilevato la necessità di operare una preventiva verifica delle condizioni infrastrutturali delle arterie interessate, al fine di accertare l’effettiva sostenibilità del traffico veicolare aggiuntivo connesso all’aumento del passaggio di veicoli pesanti. A tal proposito, il commissario prefetto a riposo Sottile ha evidenziato che, con riferimento alla viabilità di accesso al sito, si terrà conto delle ordinanze vigenti e quindi tale viabilità non interesserà il tratto dell’Ardeatina su cui insiste il santuario del Divino Amore, essendo stata verificata la possibilità, con il supporto della polizia stradale, di un percorso alternativo che, dal grande raccordo anulare di Roma, prevede il passaggio dei mezzi sulla via Laurentina, per poi giungere sull’Ardeatina mediante via di Porta Medaglia, in adiacenza direttamente al sito”. Diverrebbe quindi urgente, per l’Amministrazione Municipale, allargare il divieto di transito per i mezzi pesanti anche a questa arteria.

L’IMBROGLIO – È in questi termini che l’Onorevole Brunetta definisce le azioni che si stanno compiendo sull’identificazione del sito di Falcognana: “Non posso che dichiararmi assolutamente insoddisfatto – ha replicato Brunetta – Lo scorso 8 agosto è stata presa una decisione in totale opacità, senza alcun coinvolgimento delle popolazioni, delle istituzioni competenti. Si basa appunto su un imbroglio, cioè quello di far passare una discarica per rifiuti industriali, per una discarica potenzialmente capiente per rifiuti urbani trattati – seguita l’ex Ministro sulla vicenda dei codici CER che individuano la tipologia dei rifiuti – Secondo imbroglio, signor ministro, e vorrei che lei ne fosse pienamente consapevole: da indagini specifiche fatte, non è assolutamente possibile cambiare codici dei rifiuti senza una nuova integrazione all’autorizzazione e senza una nuova procedura che investa tutte le amministrazioni competenti; la prego di verificare questo perché ne deriverebbero, se fosse presa una decisione di questo tipo, responsabilità personali da parte del Commissario Sottile e da parte di chi si dovesse assumere questo azzardo di decisione”. Molto critico nei confronti del metodo con cui si è arrivati alla decisione di Falcognana, Brunetta ha aggiunto: “Non si può continuare con le falsità, non da parte sua, cui riconosco la buona fede, ma da parte di tanti operatori e di tanti attori che hanno giocato sulla pelle della cittadinanza. Non è possibile mettere nella disperazione un’intera comunità. Sono sconcertato – ha concluso il presidente dei deputati del Pdl – dalle parole del ministro Orlando. È chiaro che le istruttorie che dovevano essere predisposte dal Commissario Sottile non sono state fatte, i ministri ed i ministeri non sono stati interpellati se non dalle mie iniziative parlamentari. Lo scorso 8 agosto avete preso una decisione che non potevate prendere, e il suo intervento, signor ministro, è la miglior prova della inconsistenza di ciò che avete deciso”.

TOLTO OGNI DUBBIO – Il Consigliere PdL del Municipio IX, Massimiliano De Juliis, in una nota afferma con tono perentorio: “Se qualcuno aveva ancora il minimo dubbio sul fatto che era già stato tutto deciso da un tavolo a cui si sono sedute quattro persone oggi non lo ha più, il Ministro Orlando ha detto esplicitamente che la decisione tra lui Sottile Marino e Zingaretti è stata presa l’8 agosto. L’intenzione – seguita De Juliis – è di andare in deroga a tutti i vincoli e problematiche esistenti autorizzando la discarica con una semplice letterina e con un affidamento diretto visto che l’esproprio, come abbiamo evidenziato da tempo, sarebbe troppo oneroso”. Sul possibile affidamento alla Ecofer e sulle indagini riguardanti la proprietà, sottolinea il Consigliere De Juliis: “A loro dire non sussistono infiltrazioni della criminalità organizzata (ma nessuna relazione è stata pubblicata in tal senso), né elementi ostativi per cui l’amministrazione non possa affidare lo smaltimento dei rifiuti di Roma alla proprietà attuale, ne il fatto che le società che andranno a gestire la Discarica hanno soci con condanne definitive. L’On.le brunetta, molto agguerrito, ha demolito le affermazioni del Ministro punto su punto costringendolo a dichiarare di fare ulteriori approfondimenti, forse il duo Marino e Zingaretti non avevano raccontato tutto al Ministro?”.

L’INFOPOINT – Divino Amore No Discarica ha partecipato nella mattinata alla seduta della Camera per seguire direttamente le risposte del Ministro Orlando alle interrogazioni dell’Onorevole Brunetta: “Siamo rimasti basiti dalle risposte del Ministro a cui, evidentemente, non è stato riferito tutto nel dettaglio. Avevamo il sospetto che tutto era stato deciso e che i giorni passavano solamente per dare il tempo aggirare le problematiche da noi evidenziate. Oggi ne abbiamo avuto la conferma definitiva – seguita la nota – Si vuol procedere in spregio alle sservazioni fatte, ai vincoli presenti, alla viabilità al collasso, alle proprietà occulte, alle poca affidabilità dei soggetti interessati, senza progetti, senza studi, senza conferenze dei servizi e senza mai aver ascoltato e convocato cittadini, associazioni e comitati. Da due mesi studiamo in maniera approfondita le carte ma sembra che nessuno vuole leggerle con noi, possibile che le amministrazioni abbiano paura di confrontarsi con dei semplici cittadini? – si domandono gli attivisti nella nota – Come quando è iniziata la protesta vera, il 3 agosto, ribadiamo che se la montagna non va da maometto, maometto va alla montagna, e maometto ci andra presto”.

IL PRESIDIO NO DISCARICA DIVINO AMORE – che da oltre quaranta giorni protesta davanti l’ingresso della discarica della Ecofer, promette battaglia e resistenza ad oltranza: “L’elemento che più fa scandalo – sottolinea il portavoce del Presidio No Discarica Divino Amore, Alessandro Lepidini – è che il tavolo tecnico non ha avuto nessuna ragione d’esistere. La realizzazione della discarica si fonderà solo sul fatto che esiste già una discarica, che non avrà bisogno di ulteriori autorizzazioni. Noi attueremo una mobilitazione straordinaria e permanente, perchè quello che sta avvenendo è contro ogni principio democratico. Proclamiamo la resistenza ad oltranza e avvieremo tutte le azioni, prima fra tutte quella legale, alla quale lavoriamo fin dall’inizio della nostra opposizione alla discarica”. Anche una nota stampa del presidio denuncia il comportamento delle istituzioni: “È inaccettabile che le istituzioni territoriali giungano a una prova di forza muscolare con il Presidio, con i comitati anti-discarica e la cittadinanza. Un comportamento – continua il Presidio – che non è degno delle istituzioni democratiche, il cui compito è quello di ascoltare e aprire alla partecipazione e per questa via raggiungere scelte condivise. In questo modo screditano l’essenza stessa delle istituzioni democratiche? – seguitano i cittadini del Presidio accusando Comune e Regione di immobilità – È qui che nonostante l’opposizione del Presidio e di altri comitati e della popolazione, hanno deciso di realizzare la nuova Malagrotta e nessuno osa batter ciglio. I partiti della maggioranza capitolina e regionale sono asserviti alla volontà dispotica del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. Il sindaco Marino non riesce a dire una parola se non quella che gli viene suggerita di dire. L’assessore all’ambiente fa finta che la questione non le competa. In tutto questo il Presidio è sottoposto ad un attacco gravissimo in quanto lo stanno costringendo a smobilitare”. I cittadini intanto hanno indetto un nuovo corteo dopo quello già programmato per il 21 settembre prossimo. La prossima manifestazione si terrà il 17 settembre alle 17,30, con un corteo che, partendo dal presidio di via Ardeatina, arriverà fino al Santuario del Divino Amore.

Leonardo Mancini