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Parco di Tor Marancia: incontro partecipato ma non mancano le polemiche

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I cittadini vogliono conoscere il progetto e chiedono trasparenza sulle criticità del quadrante

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L’INCONTRO – Numeri da grandi eventi quelli registrati ieri sera, nella sede dell’Urban Center del Municipio VIII alla Garbatella, in occasione del primo incontro di presentazione del progetto del Parco di Tor Marancia. “Attendiamo da anni questa notizia: finalmente sono partiti i lavori da 11 milioni di euro tanto aspettati – ha dichiarato, aprendo l’incontro, il presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci – Riteniamo fondamentale questo e i tre incontri che verranno a settembre, per entrare nel merito del progetto e garantire la fruibilità del Parco con la partecipazione dei cittadini che vivono il territorio”. Una storia lunga quella del Parco di Tor Marancia che racconta di speculazioni edilizie, diritti acquisiti e compensazioni, ma è anche la storia di una delle più grandi battaglie ambientaliste di Roma, dell’allargamento del Parco dell’Appia Antica e delle speranze di tanti che hanno combattuto per preservare l’area. “La partecipazione di oggi rende l’idea di quanto sia importate il Parco – ha affermato l’Assessore al Verde del Municipio VIII, Emiliano Antonetti – Questo è il progetto sul verde più grande che saremo chiamati a realizzare nei prossimi anni, non solo per le dimensioni, ma anche per quello che rappresenta. Si parla sempre di grandi opere, sono convinto che anche questa lo sia, nonostante non ci sia nulla da costruire se non la riconciliazione con la nostra città”.

IL PROGETTO – Il lavoro di elaborazione del progetto è partito nel 2005, con molte analisi e rilevamenti. Due anni dopo si arriva alla stesura preliminare, la cui approvazione arriverà solo nel 2010. La struttura finale che dovrebbe assumere il parco è stata delineata in maniera generale dall’architetto Marco Stricker, incaricato del progetto. Con i suoi tre accessi (viale Sartorio, via Grotta Perfetta e viale Londra) il Parco sarà suddiviso in aree ad elevata fruizione pubblica (porzioni più vicine alle abitazioni) ma anche in settori a carattere più naturalistico e agricolo. Per scendere di più nei dettagli, come ha spiegato l’Arch. Stricker: “C’è da dire che ci sono state delle Conferenze di Servizi per i vari AFA – Ambiti Funzionali di Attuazione – per gli AFA 1, 2 e 3 si sono già concluse. Inoltre per i settori 2 e 3 – rispettivamente l’area di accesso Sud con viale Londra e quella Est di via di Grotta Perfetta – ci sono anche i progetti esecutivi, l’appalto e l’inizio dei lavori. Per l’AFA 1 – che corrisponde all’entrata Nord di via Sartorio – siamo ancora in attesa a causa della possibilità di spostamento della cabina primaria di Acea – la centrale elettrica di piazza Lante – Bisognerà aspettare e verificare le possibilità in relazione a questo intervento”. Più volte abbiamo ipotizzato che i ritardi nel progetto dell’interramento della centrale avrebbero potuto rallentare anche la sistemazione di quell’area del Parco: “Negli ultimi anni ho potuto riscontrare nei miei pazienti un aumento delle patologie tiroide e del sangue – spiega nel suo intervento il Dott. Orazio De Lellis, presidente del Comitato di Quartiere L’Ardeatino che, da anni, lotta contro la centrale di piazza Lante – Dentro il Parco c’è un mostro, la centrale elettrica. Ci sono delibere e una Conferenza di Servizi, ma non abbiamo ancora risolto nulla – conclude De Lellis – consideriamo prioritario un intervento che elimini questo mostro dal Parco”. L’Afa 4 rappresenta la zona più interna del Parco, ad elevato carattere naturalistico, in questo settore saranno curati i percorsi interni e di collegamento: “Sono stati mappati e verranno ricalcati gli stradelli e i percorsi già presenti, verrà fatto con uno stabilizzato ecologico utilizzando la stessa terra del Parco – seguita l’architetto – Verrà poi messo in atto anche un intervento di riqualificazione delle aree umide. Sono state analizzate le sorgenti e sono previsti nella pianificazione due piccoli stagni con percorsi didattici”. Altro discorso riguarda l’area detta ‘Delle Cave’ (Incrocio fra via Sartorio e via Ardeatina) dove è stata portata avanti solo un’analisi visiva e stanziati circa 100.000 euro per ulteriori analisi. Anche in questa zona verranno recuperati gli stradelli e installati dei parapetti per mettere in sicurezza l’area. Saranno poi ristrutturati alcuni nuclei edilizi, per i quali verranno individuate una serie di funzioni legate alla gestione del Parco, ed altri per i quali cui verrà successivamente indicato l’utilizzo.

LO STATO DELL’ARTE – Sono già cominciati i lavori per due delle sei zone del parco (24 ettari), con la messa in sicurezza delle alberature lungo via di Grotta Perfetta (circa 140 pini) e i primi interventi di salvaguardia antincendio per il periodo estivo, mentre da settembre si predisporrà un sistema permanente. Sul lato di viale Londra è anche iniziata la piantumazione di alcune alberature presenti nel progetto dell’AFA. A preoccupare alcuni residenti è però l’intervento in opera lungo via Vittore Carpaccio: “La prima cosa fatta è un parcheggio – racconta una residente intervenuta durante l’incontro – Sarà realmente necessario vista la possibilità di parcheggiare a piazzale del Caravaggio? Inoltre sembra piuttosto pericoloso, in una via a senso unico con le auto che arrivano a tutta velocità da via di Grotta Perfetta”.

DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA – è in questo modo che l’Assessore di Roma Capitale alla Trasformazione Urbana, Giovanni Caudo, ha definito il processo di definizione del Parco di Tor Marancia e quello che ha portato alle molte compensazioni edilizie derivate dallo spostamento delle cubature: “Appena mi sono insediato uno dei primi incontri l’ho fatto con Consorzio Tor Marancia. Non è casuale l’orientamento dell’assessorato a cominciare proprio da questo progetto – seguita l’Assessore – Dietro l’ottenimento del Parco ci sono state manovre che sono costate molto alla città. Uno degli impegni è quindi quello di portare a casa il lato positivo della vicenda. Lo sforzo per questo Parco è costato molto, con lo spostamento delle volumetrie in oltre 30 zone di Roma e ci sono ancora 200.000 mc da inserire nel PRG (Piano Regolatore Generale). Il lato negativo pesa sulla città ed è ancora difficile da gestire. L’operazione urgente è la realizzazione delle Afa del Parco ma anche usufruirne, accorciare i tempi e perdere la memoria del lato negativo. Posso testimoniare l’impegno di questa amministrazione per portare a casa questo risultato il prima possibile – conclude Caudo – L’eredità degli ultimi 15 anni dell’urbanistica a Roma è difficile da gestire, speriamo di riuscirci nel modo migliore, faremo la nostra parte in questa vicenda”.

MOLTI GLI INTERVENTI DEI CITTADINI – La partecipazione durante l’incontro, seppur in polemica con l’affermazione dell’Assessore Caudo sui due lati della vicenda, è stata vivace: “Non si può parlare del Parco di Tor Marancia identificando un lato buono e uno cattivo – spiega Annalisa Cipriani, portavoce dell’Associazione Italia Nostra, da sempre impegnata nella tutela dell’area – Tutto quello che c’è di negativo viene dagli appetiti generati da questa area, dalle compensazioni nate da due amministrazioni di centro sinistra che hanno chiuso un occhio e dal Piano Casa, che modifica la norma che vincolava l’apertura dei cantieri delle compensazioni alla realizzazione del Parco”. Tra gli argomenti più richiamati dalla cittadinanza c’è sicuramente l’I-60, il grande quartiere frutto delle compensazioni che dovrebbe sorgere fra via di Grotta Perfetta e via Ballarin: “Lo strumento del processo partecipativo andrebbe sempre utilizzato – ha affermato Giuseppina Granito, portavoce del coordinamento Stop I-60 – Bisogna ricordarsi che non ci sono lotte serie B. In questo incontro si è parlato di un solo lato di via di Grotta Perfetta, non sappiamo come si potrà godere del Parco quando verranno edificati i 400000 mc dell’I-60. Noi come coordinamento non diciamo solo dei ‘no’ – sottolinea la portavoce – lavoriamo ad una proposta e vorremmo un processo partecipativo che fino ad oggi è mancato. Serve un tavolo per valutare un progetto che con corrisponde alla Roma di oggi”. Anche da Luca Fontana, esponente di Rifondazione Comunista e Segretario del Circolo Che Guevara di Montagnola, è arrivato l’invito a rivedere il progetto e l’intero istituto delle compensazioni edilizie: “Allora combattemmo per il Parco e contro una speculazione edilizia da oltre 2 milioni di mc di cemento. Poi venne inventa la nozione di diritto acquisito dei costruttori da cui provengono le compensazioni – seguita Fontana – oggi abbiamo un’occasione storica per rimediare ad un torto: questo Municipio può rimettere in discussione le compensazioni partendo proprio dall’I-60. Questa è una battaglia da fare tutti assieme con i cittadini e le istituzioni”. Anche sulla viabilità gli interventi non si sono risparmiati, in particolare riguardo l’aumento di traffico lungo il perimetro del Parco dovuto alle nuove edificazioni: “L’inizio dei lavori è una grossa vittoria nonostante le compensazioni – sottolinea Stefano Salvi del coordinamento Stop I-60 – Ma bisogna rendersi conto che non si può prescindere dall’I-60: la mobilità su via di Grotta Perfetta collasserà e non si è pensato a nulla. Inoltre stiamo riscontrando enormi difficoltà nell’accesso agli atti, che ci vengono continuamente negati”.

POLEMICHE ANCHE DALL’OPPOSIZIONE – “Ieri sera abbiamo assistito alla presentazione del progetto del Parco di Tormarancia fortemente voluto durante la giunta regionale Storace e collegato invece economicamente alle compensazioni urbanistiche del 2003 volute dalla Giunta Veltroni – spiegano in una nota i consiglieri PdL al Municipio VIII, Simone Foglio e Andrea Baccarelli – Diamo atto all’Assessore all’Urbanista Caudo di aver spiegato in maniera corretta e trasparente le difficoltà nel rivedere l’edificazione ‘I-60’ prevista a pochi passi dal parco, conseguenza proprio di quelle compensazioni volute dalla Sinistra e che tante proteste sta provocando nel quartiere. Il Presidente del Municipio Catarci invece, proseguendo nel suo ruolo di novello Pinocchio, continua con la mistificazione della realtà tentando di attribuire ad altri responsabilità ed oneri – concludono i consiglieri – Provi a darsi una svegliata il nostro Presidente e cerchi attraverso il suo ruolo straordinario di membro della Giunta Capitolina di portare ai cittadini del nostro territorio qualche notizia positiva, dopo aver centrato il grande successo della nuova discarica su Via Ardeatina”.

LACRIME E SANGUE – Ai tanti interventi e alle richieste di chiarimento ha risposto il Presidente Catarci, ricordando le molte criticità del territorio su cui si dovrà andare ad operare: “Abbiamo l’onere di cercare di bloccare o trasformare gli interventi sbagliati, nonché di continuare a migliorare quelli positivi. Per l’I-60 faremo altri incontri pubblici, intanto abbiamo già inviato una lettera al Sindaco Marino e all’Assessore Caudo per chiedere quali siano i margini di revisione del progetto – seguita Catarci – un progetto vecchio e che dovrebbe essere rivisto, limitandone la cubatura e potenziando la mobilità del quadrante. Tutto questo però non ci deve distogliere dal Parco di Tor Marancia, continueremo a parlare dell’ex Fiera di Roma, dell’ex deposito Atac di San Paolo, dei Mercati Generali e di tanti altri interventi, con la franchezza di dire che alcune saranno complicati da risolvere. Speriamo che in questo ci sia d’aiuto l’approccio diverso da parte del Comune rispetto alla Giunta precedente”. È poi la volta dell’Assessore Caudo, che non si risparmia nello spiegare quali sono gli attuali problemi dell’urbanistica e della rigenerazione nella città di Roma: “Sull’I-60 abbiamo ricevuto la comunicazione del Municipio, vedremo la documentazione e ci metteremo in contatto con il comitato – seguita l’assessore sulle difficoltà per i comitati di accedere agli atti amministrativi – Penso che uffici abbiano le loro ragioni, esiste una separazione fra la politica e la pubblica amministrazione, se c’è un dolo andrà segnalato”. L’assessore torna poi a parlare del Parco, spiegando l’importanza di far conoscere il progetto: “Abbiamo bisogno di un punto informativo presidiato che spieghi i lavori anche attraverso un cronoprogramma, per costruire una informazione continuativa”. Sulla situazione urbanistica di Roma e sull’istituto delle compensazioni continua l’Assessore: “Una volta che le compensazioni sono state votate in consiglio comunale, per sbagliate che siano, queste divengono legge – continua Caudo – C’è l’esigenza di riconoscere questa emergenza. Non è semplice rimediare con sette milioni metri cubi che pendono sulle nostre teste. Vorrei arrivare ad eliminare l’articolo 19 sulle compensazioni ma saranno lacrime e sangue. La conoscenza del territorio va portata negli uffici, dobbiamo relazionarci, ma senza l’atteggiamento pregiudiziale nei confronti dell’amministrazione”. In conclusione l’Assessore Caudo ha voluto richiamare le difficoltà nella rigenerazione della città: ”Serve un patto civico, la rigenerazione è complessa e richiede la partecipazione dei cittadini”.

LA PARTECIPAZIONE – Che questo metodo di coinvolgere i cittadini sia un fattore positivo per il territorio non ci sono dubbi. Sicuramente anche le suggestioni che i residenti, i comitati e le associazioni sapranno dare ai tecnici e all’amministrazione, porteranno dei sensibili miglioramenti nell’offerta del Parco e nella sua successiva fruizione. In un periodo di scelte calate dall’alto non può che essere salutata con favore questa iniziativa. Purtroppo c’è da fare una osservazione. Quando si parla con i comitati e i tanti residenti che, negli anni, sono stati abituati alla partecipazione e all’informazione sui progetti per il loro territorio, non si possono dimenticare le capacità e il bagaglio che questi cittadini hanno acquisito. Non si può, e contiamo che questa eventualità non si presenterà, portare avanti la partecipazione senza dare le giuste informazioni a chi di questo processo dovrà essere protagonista. Quello che serve per attuare una reale partecipazione è la possibilità per tutti i cittadini di fruire liberamente del progetto e di tutta la documentazione ad esso inerente. Nessun proposta potrà mai essere fatta, oppure accolta, se non sarà basata su fatti e dati reali. Accogliamo con favore la proposta dell’Assessore Caudo per la realizzazione di un punto informativo presidiato per spiegare ai cittadini il tipo di lavoro che si sta realizzando, nonchè la pronta pubblicazione sul sito del Municipio VIII delle slide presentate nell’incontro di ieri. Ma speriamo che si renda anche disponibile, con il dovuto anticipo, tutto il resto della documentazione per partecipare attivamente e produttivamente alle riunioni di settembre.

Leonardo Mancini