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Valco S. Paolo: nuovo blitz antiabusivismo

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Sgomberati nella notte i venditori che allestivano il mercato

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DUE BLITZ – Nella notte tra venerdì e sabato 7 settembre c’è stato un nuovo Blitz della Polizia Locale nella zona a ridosso di Ponte Marconi. I Vigili Urbani del XII gruppo, guidati dal vicecomandante Di Maggio e dal dottor De Sclavis, alle ore 21 di venerdì 6 settembre hanno allontanato, da via della Vasca Navale, centinai di venditori abusivi intenti ad organizzare le postazioni per il mercato della mattina seguente. Alle 3 del mattino il secondo blitz quando, a seguito del primo sgombero, gran parte degli abusivi si erano radunati su Ponte Marconi. “La merce – spiega una nota del Campidoglio – proveniente per lo più da cassonetti e discariche è stata distrutta da Ama”.

DAL CAMPIDOGLIO –  “Su direttiva del Campidoglio continuano le operazioni di contrasto al fenomeno del degrado urbano – seguita la nota – E’ stato impedito l’allestimento di un mercato clandestino per la vendita e acquisto di merci di dubbia provenienza”. Gli interventi proseguono dopo le richieste, più volte disattese, da parte dei cittadini del quadrante e dal Municipio.

LA POLEMICA – è stata innescata dall’opposizione municipale, soprattutto riguardo la paternità del mercato abusivo fatta risalire, dai consiglieri PdL Simone Foglio e Andrea Baccarelli, addirittura ad una iniziativa del Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci: “L’ennesimo intervento degli uomini della Polizia Municipale per arginare il vergognoso mercato notturno in Via della Vasca Navale, dimostra ancora una volta l’assurdità della scelta voluta dal Presidente Catarci di istituire in quell’area un mercato del riuso denominato “L’Occhio del Riciclone” – seguitano i consiglieri – Oggi a farne le spese sono i cittadini del quartiere esasperati, ma anche tutti i contribuenti romani che pagheranno ancora una volta gli straordinari dei vigili intervenuti. Catarci per una volta dia un segnale concreto: devolva un mese del suo stipendio per pagare una parte dell’intervento resosi necessario dalle sue sciagurate politiche di integrazione”.

Leonardo Mancini