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Monte Stallonara, ancora rallentamenti ai lavori

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Ulteriori intoppi: si cercano soluzioni per completare le opere di urbanizzazione primaria

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Ancora problemi per il Piano di Zona Monte Stallonara. Questa volta a determinare l’impedimento al proseguimento dei lavori è un fosso, come già raccontato il mese scorso, dove dovrebbe confluire lo scolo delle acque chiare. Il fosso anni fa venne interrato da tre soggetti privati. Due le novità. La prima è la forte difficoltà nel reperire nelle casse pubbliche i fondi necessari per il ripristino dell’area. La seconda è che sembrerebbe che i responsabili dell’interramento abbiano fatto un ricorso al TAR in seguito all’accertamento dell’irregolarità da parte del Municipio dello scorso mese.

Il Comitato di Quartiere presieduto da Monica Polidori a febbraio si era reso autore di una lettera indirizzata al Sindaco Marino e all’Assessore all’Urbanistica Caudo in seguito alla quale il CdQ è stato convocato presso l’Assessorato il 5 marzo scorso. Durante l’incontro si è discusso dell’estubazione del fosso e del reperimento dei fondi per i lavori che ad oggi sembra essere molto difficoltoso. L’Isveur (Istituto per lo Sviluppo Edilizio ed Urbanistico che sta portando avanti i lavori di urbanizzazione del Piano di Zona), intanto, è alle prese con la redazione del progetto esecutivo richiesto dal Consorzio di Bonifica e in attesa di ulteriori indicazioni da parte dell’Ente, per un piano che oltre al ripristino dell’area tenga in considerazione anche la costruzione di vasche di laminazione necessarie a normalizzare la portata del fosso. Dove verranno trovati i fondi per tutto questo – ci dice la Polidori – ancora non si sa. Una cosa è certa. Se qualcosa non si smuoverà gli unici a continuare a pagare il disagio della situazione saranno i cittadini e la data di consegna delle case continuerà a slittare. Se ciò avverrà, tutti gli sforzi messi in atto fino ad ora per portare avanti i lavori verrebbero resi vani.

La Presidente del CdQ si dice preoccupata per la situazione ma pronta a proseguire con la sua azione presso la Pubblica Amministrazione affinché soluzioni possano essere individuate presto, minacciando azioni di protesta se questo non dovesse accadere: “Chiediamo che il Sindaco Marino si assuma le proprie responsabilità. Continuo a fidarmi della PA nella speranza che tutto trovi risoluzione al più presto. A rimetterci infatti sono sempre i cittadini”.

Intanto tutti gli attori coinvolti nella vicenda sembra si stiano muovendo nell’ambito delle loro competenze affinché la situazione possa cambiare. “Il problema è come reperire i fondi e a questo si è aggiunto un ricorso al TAR rispetto ai provvedimenti da parte dei privati che hanno interrato il fosso”, dice Maurizio Veloccia, Presidente del Municipio XI, che seguita assicurando: “Il Municipio sta facendo tutto ciò che è in suo potere, ora il tema è da un lato economico e dall’altro progettuale”. Molte sono le riunioni a cui l’Ente territoriale ha partecipato per sollecitare lo sblocco dei fondi e per constatare lo stato di avanzamento della redazione del progetto da parte dell’Isveur, azione quest’ultima che sta procedendo, conferma Veloccia. Dario Nanni (Pd), Consigliere capitolino e Presidente della Commissione Lavori Pubblici, ha detto: “Stiamo cercando di capire quale sia la strada più breve per dare una risposta ai cittadini del PdZ. Siamo facendo riunioni a scadenze ravvicinate, abbiamo coinvolto l’Assessorato all’Urbanistica”. In un momento di gravi difficoltà dal punto di vista economico si deve capire chi dovrà affrontare la spesa, conclude. Infine sulle questione è intervenuto anche Giovanni Quarzo (FI), Consigliere capitolino, ex Presidente della Commissione Lavori Pubblici e attuale Presidente della Commissione Trasparenza che da sempre segue la questione: “Il mio impegno continuerà, non mi fermerò fino a quando non saranno completate tutte le opere di urbanizzazione; solleciterò la maggioranza anche se sono a conoscenza dell’impegno dell’On. Nanni in tal senso. La priorità del bilancio 2014 sarà quella di reperire i fondi per completare le opere mancanti”.

Anna Paola Tortora