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“Ma come sei vestita?!” Una bancarella sui pregiudizi di genere

Un italiano su quattro pensa che una donna provochi lo stupro con il proprio abbigliamento

Il collettivo “a tuo rischio”, nato da un’idea dello IED di Roma, ha organizzato un’azione di guerriglia marketing il 6 febbraio presso il Mercato di Testaccio. Di fronte all’area di ristoro, è stata allestita una bancarella di abiti femminili, suddivisi in tre categorie (verde, giallo e rosso) in base a quanto vengono considerati rischiosi; su ogni capo è stata applicata un’etichetta che, invece di mostrarne il prezzo, rimanda a un video commento che una donna potrebbe ricevere indossando quel determinato capo. Grazie ai QR code l’iniziativa diventa comunicativa, interattiva e di forte impatto.

IL VICTIM BLAMING

L’iniziativa mira a sensibilizzare il pubblico sul fenomeno del victim blaming: l’atteggiamento di chi ritiene che la vittima di un’aggressione sia in parte o completamente responsabile di quello che le è accaduto. La conseguenza più grave di questo fenomeno, è che la vittima possa arrivare ad autocolpevolizzarsi e non sentirsi nella posizione di chiedere giustizia. È quindi importante identificare chiaramente chi è la vittima e chi l’aggressore. Infatti secondo una rivelazione statistica dell’Istat sui ruoli di genere del 2018, risulta che il 23,9% degli italiani pensa che le donne provochino la violenza sessuale con il loro abbigliamento.

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Red