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Cosa porterà l’estate?

Tratto da Urlo n.201 maggio 2022

Telefono, portafogli, chiavi, occhiali e mascherina. L’elenco mentale della “dotazione base” per uscire di casa al tempo del Covid sta cambiando. Da qualche giorno le regole sulle mascherine sono cambiate. Resta l’obbligo ancora sui mezzi, negli ospedali e il consiglio di indossarla in caso di assembramenti. Via la mascherina in strada (questo a dire il vero già da parecchio) e via anche nei luoghi chiusi e nei negozi.

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È la caduta di quest’ultimo obbligo ad avermi fatto rendere conto di quanto, al netto delle necessità sanitarie di questi mesi, mi sia abituato all’uso di questo oggetto. Entrando in un supermercato, senza pensare che era scattaoto il fatidico giorno X, ho inforcato la mascherina e varcato le porte scorrevoli. Complice l’orario (praticamente all’apertura) erano pochi i clienti che vagavano per le corsie e sinceramente ho fatto poco caso a cosa indossassero fino al banco del pane, affaccendato com’ero a non saltare nemmeno un passaggio della lista della spesa settimanale.

Solo allora mi sono guardato rendendomi conto che i miei vicini di fila non portavano la mascherina. Il primo pensiero, forse nemmeno troppo cosciente, è stato quello di avvisarli della dimenticanza, per poi ricordare un attimo dopo la fine dell’obbligatorietà.

Nei lunghi mesi di pandemia, con la corsa alle mascherine introvabili, poi le regole e infine i progressivi allentamenti, ho sempre aspettato con impazienza la fine dell’obbligo. Anche il dimenticarla continuamente a casa, riaprendo la porta per afferrarla al volo con rabbia, mi ha fatto attendere con impazienza questo giorno. Purtroppo però la realtà dei fatti è stata tutt’altra.

Lo sguardo da un cliente all’altro, labbra, baffi, menti, denti e lingue. Sorrisi. Poi al banco vicino c’è un ragazzo anche lui come me ancora con la mascherina sul volto. Dimenticanza? Abitudine? Paura dei contagi tutt’ora presenti? Magari contatto diretto con un positivo?

Quali che siano le ragioni, in quel supermercato non eravamo però i soli ad avere la mascherina. Da quel momento infatti ho iniziato a contare: circa il 40% tra personale e clienti (molti di più quest’ultimi) la indossava ancora, compresa la guardia di sicurezza all’ingresso (anche se abbassata sotto il mento mentre fumava).

Personalmente non so se in questi giorni smetterò di indossarla, fino a poco tempo fa avrei immaginato che una volta caduto il divieto non avrei più voluto sentirne parlare, ma oggi, per entrare in un bar o in un negozio, ancora la metto, così come il 40% delle persone in quel supermercato. Cosa servirà per abbandonarle definitivamente? L’ulteriore abbassamento dei contagi? Oppure basterà l’estate?

Leonardo Mancini