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Torta soffice ai lamponi

Mentre inizio ad abbozzare questa ricetta sono quasi le undici di venerdì mattina, 30 marzo. Al momento il mio ultimo giorno di lavoro in questo ufficio.

Mi è stato vagamente anticipato che ci sarebbe una proposta per me ma di certo mica si può pretendere che te la facciano prima delle tredici e ventinove dell’ultimo giorno feriale del mese. Almeno hai tutto il weekend per pensarci…. Vorrei stendere un velo pietoso se non fosse che questa è la assoluta routine. Il mese scorso mi è stato detto che sarei rimasta il 28 febbraio. Era bisestile, quindi perfino con un giorno di anticipo. A dicembre me l’hanno detto il 23… Magari due regali li avrei fatti se avessi saputo prima di avere ancora un lavoro a gennaio (dite che funziona come scusa con gli amici?!). E andando a ritroso nei mesi e negli anni non mi è capitato molto di meglio. Quando lavoravo full-time mi è capitato anche di sapere verso le diciotto e cinquanta del venerdì se il lunedì avrei avuto ancora uno stipendio. Storie di ordinaria, ordinarissima precarietà.

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Come dico sempre l’aspetto positivo è poter reinventare le proprie giornate così spesso da incorrere difficilmente in noiosa routine. Ad esempio ho iniziato il famoso corso di Pilates… e ci sto perfino andando! E mi piace pure! Poi c’è lo studio (immancabile), qualche progetto parallelo, il tentativo di imparare un po’ di giardinaggio e togliermi una volta per tutti la nomea di Morticia Addams. Insomma non ci si annoia mai. Un po’ ci si stanca, quello si.

Mercoledì sera, distrutta dopo una giornata veramente interminabile di corsa da un capo all’altro della città, ho deciso di raccogliere le ultime forze e, prima di preparare la cena, fare al volo un dolce per la colazione. Ho letto la ricetta, ho capito che era abbordabile e rapida e mi sono lanciata. Ecco, “lanciata” è il termine giusto… Non vi dico che casino: a più di metà dell’opera, ce l’avevo quasi fatta, mi è volata la ciotola di coccio in cui avevo fatto sciogliere il burro, s’è spaccata per terra spargendo maledette schegge di ceramica ovunque e schizzi di burro; per cercare di acchiapparla al volo ho dato una botta al cucchiaio di legno con cui stavo mescolando l’impasto che, a mo’ di catapulta, ha scagliato pezzi di impasto infarinato e imburrato sul piano di lavoro occupato da qualsiasi ciarpame da quel momento unto e infarinato definitivamente fino al laterale del frigo su cui tengo fogli, ricette e appunti con le calamite che ora vantano belle chiazze lucide e tocchi di farina rappresa. Insomma un AFFARE!

Per lo meno non ho rovesciato l’impasto. Con estrema nonchalance ho completato l’opera e infornato. Ogni volta che apro il frigo qualche pezzo di farina mi saluta: fanno allegria.

Ingredienti:

– 150 g di lamponi lavati e tamponati con cura
– 160 g burro
– 100 g zucchero semolato
– 100 g farina di mandorle
– 100 g zucchero a velo
– 70 g farina 00
– 4 g lievito
– 4 albumi
– un pizzico di sale

Iniziamo subito con le doverose premesse:

– le confezioni di lamponi standard da supermercato sono da 125 g, vanno benissimo, bastano e avanzano
– nella ricetta originale consigliano di usare 50 g di zucchero a velo invece di 100. anche io lo consiglio a voi
– la farina di mandorle io non l’avevo e non l’ho usata (che secondo me è anche meglio, temo venga una cosa super dolce con quella, ma potrei sbagliare, non l’ho mai usata). in ogni caso avevo in dispensa della farina Manitoba che uso per fare il pane che viene morbido e soffice e mi è sembrata perfetta per questa ricetta: l’ho usata in sostituzione di quella di mandorle. ve la consiglio.
– l’ultima annotazione me la tengo per dopo!

Iniziate facendo sciogliere il burro nel modo che più preferite. Preferibilmente evitate di lanciarlo per terra. Nel frattempo in una ciotola montate a neve ben ferma gli albumi con il pizzico di sale. Ricordate di assicurarvi che le fruste siano ben pulite così verranno meglio. Se poi la ciotola è fredda… il top!
In un’altra grande ciotola unite gli ingredienti secchi: le farine setacciate, gli zuccheri e il lievito. Miscelateli e poi aggiungete il burro e mescolate bene, l’impasto si rapprenderà tipo pasta frolla, cercate di fare in modo che tutta la farina sia assorbita dal burro e iniziate ad incorporare gli albumi. Se non sapete la tecnica per non distruggerli vi illumino: dovete metterne un po’ per volta, mescolando con delicatezza con un cucchiaio di legno dal basso verso l’alto. vedrete che l’impasto rimarrà spumoso e non si affloscerà.
Praticamente abbiamo finito, ora rimane la cosa che io proprio non sopporto: imburrare e infarinare la teglia. Le misure consigliate sono 23x23x4 per una quadrata o 35x11x2.5 per una rettangolare. Contate che tutto l’impasto steso dovrà essere alto circa due dita che lievitando arriverà a non più di tre. Per questo motivo serve una teglia che permetta di stenderlo bene e non farlo troppo basso che si secca o troppo alto che potrebbe non cuocersi bene (che comunque delle due alternative è la migliore).
Ora potete stendere poco più di metà del composto nello stampo e cospargete con i lamponi. A questo punto coprite in modo uniforme con l’impasto rimanente. è un po’ rognosetto perché l’impasto è elastico quindi tende a tornare indietro quando lo stendi ma alla fine viene benissimo.
Infornate a 180° (forno già caldo) per circa 35 minuti; testate la cottura con la solita prova dello stecchino, deve uscire pulito ma umido. Non deve scurirsi troppo, non deve seccarsi troppo sennò addio “soffice”. Una volta cotto fate freddare un po’ nello stampo, quando sarà tiepido girate e sformate e lasciate raffreddare, come si dice nel settore, su una griglia per dolci. Io uso sempre quella griglia tonda e alta che ti danno per il grill del microonde oppure quella del forno… insomma l’importante (e questo vale sempre, specialmente per i dolci) è che riusciate a metterlo su qualcosa che faccia passare l’aria anche sotto… poi fate come ve pare!
Tagliate a quadretti e se volete spolverizzate con zucchero a velo! rimane morbida per giorni, sono proprio soddisfatta. con uno yogurt e succo di frutta a colazione è una goduria.

Come anticipato manca la mia ultima considerazione: trovo che sia un “pelo” (noto termine giornalistico) troppo dolce (ovviamente è perfetto l’accostamento con i lamponi che danno quell’aspro necessario) e un pelo troppo burroso. Per questo ho pensato che il prossimo tentativo lo farò sostituendo una parte del burro con dello yogurt magro bianco, come si fa per il plumcake. non so bene dirvi in che quantità però così ad occhio potrei azzardare di abbassare la dose di burro a 100g e aggiungere un barattolino di yogurt. sono sicurissima che verrà ugualmente buono..perché vi giuro che è davvero buono!

Finisco questa bozza alle dodici e venti (non ci ho messo un’ora e venti giuro, ho lavorato nel mentre!)… Ancora nessuna notizia dai piani alti… mi sa che lunedì mattina si dorme ad oltranza e al momento mi pare FANTASTICO!

Ciao!

Armenia Baghdighian