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The Hateful Eight

cinema 133 - the hateful eight

L’ultimo film di Tarantino: un gioiello artigianale

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Me lo immagino Tarantino. Me lo immagino che si esalta nel girare ogni singola scena, che prova un piacere quasi lussurioso nel creare il consueto pasticcio di ansia, sangue, pathos e schizofrenia; che freme come un direttore d’orchestra nel pieno della sua libido artistica mentre dirige gli attori in studio e che infine gode di autoerotico compiacimento nel contemplare il risultato finale. Poi mi immagino te. Magari non proprio te, ma qualche tuo amico che ti ha detto: “Mi aspettavo di più da Tarantino, il film è deludente”. Ecco, pur non volendo entrare nel merito dei gusti cinematografici (anche se, trattandosi di una recensione è quello che si dovrebbe fare, ma lasciamo perdere), ma come si fa a non apprezzare un piccolo gioiello artigianalmente confezionato con passione ed entusiasmo? Come si fa a non gustare la maniacale attenzione con cui è curato ogni particolare della scenografia e, soprattutto, della sceneggiatura? Come si fa a non ammirare tutto l’amore per il cinema che emerge dalle scelte registiche e musicali (non casualmente premiate con un Oscar al Maestro Ennio Morricone)? E allora sì, “The Hateful Eight” è bello perché ci ricorda quanto, anche nella vita professionale, sia importante divertirsi, anteporre a ogni esigenza quella di soddisfare il proprio ego creativo e lasciar esprimere quel fanciullo interiore così egoista e capriccioso, ma così geniale.

Regia: Quentin Tarantino
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Interpreti: Samuel L. Jackson, Kurt Russel, Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins, Demiàn Bichir, Tim Roth, Michael Madsen, Bruce Dem, James Parks, Channing Tatum, Zoe Bell
Colonna Sonora: Ennio Morricone

(USA 2015)

Simone Dell’Unto