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Adam Green – Minor Love

MUSICA - adam green - minor love

Se a 14 anni decidi di lasciare tutto, scuola, amici e una vita da adolescente, e di andare in tour con una ragazza di 7 anni più grande come spalla degli Strokes probabilmente vuol dire che hai un dono speciale ma, è altrettanto probabile che il tuo stato psicofisico non rasenterà mai la normalità. Questa, in breve, è la storia dei Moldy Peaches, gruppo indie formato da Adam Green e Kimya Dawson, che amavano esibirsi travestiti da Robin Hood e da coniglio. Nel 2002 i due si separano e Adam intraprende una carriera solista che lo porta a pubblicare ben 7 album in 8 anni. Sempre caratterizzato dall’ ironia, dalla provocazione sociale, politica, sessuale il passato di Adam è costellato di sperimentazioni musicali dove un album non era mai uguale a quello precedente. Questa peculiarità si ripete in Minor Love diverso dagli altri forse principalmente per la situazione sentimentale vissuta dal cantante con, alle spalle, un matrimonio lampo finito malamente in pochi mesi. Nonostante resti l’ironia di fondo, i testi di Adam sembrano più seri e scritti con maggiore sicurezza. Emergono i sentimenti ed il romanticismo dell’autore, mai apparsi precedentemente. Green è decisamente più maturo e pronto a mettersi in gioco in prima persona, non solo a prendere in giro gli altri.
Minor Love è ispirato agli anni ’70 e in particolar modo a Lou Reed, ne ricalca il sound con l’aggiunta della spensieratezza di Green, che in questo album suona anche tutti gli strumenti, batteria compresa. È come sentire Leonard Cohen, Dylan o Johnny Cash in versione ironica ovvero anti-folk. Non ci sono hit da segnalare, il disco scorre veloce nei suoi scarsi 30 minuti, entra subito in testa e soprattutto mette di buon umore. Questo forse è il filo conduttore di Adam Green che raramente ha scritto singoli concentrandosi maggiormente sul prodotto nel suo insieme, non a caso i suoi sono concept album.

Simone Brengola

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