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Intervista al Coordinatore delle attivita’ sportive dell’Universita’ Roma3

In occasione della presentazione del Campionato interfacoltà di Calcio a 5 maschile, giunto alla quinta edizione, abbiamo incontrato Alberto Tenderini.

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L’attenzione per lo sport a UniRoma3 è sempre molto alta, qual è la situazione quest’anno?

UniRoma3 ha due filoni principali: vela e calcio. Per quanto riguarda la prima, abbiamo una delegazione della lega navale costituita all’interno dell’ateneo e poi sono tre anni che portiamo avanti “Mille e una Vela per l’Università” che è un’iniziativa dove la didattica si coniuga con lo sport per la realizzazioni di barche progettate e realizzate dagli studenti in vista di una regata che si fa alla fine dell’anno accademico e vede gli studenti membri degli equipaggi che partecipano alla regata stessa. Per il calcio abbiamo iniziato con un movimento a 5 maschile al quale abbiamo affiancato un movimento di calcio a 5 femminile e, successivamente, un campionato di calcio. I numeri sono  molto alti. Si parla di oltre 60 squadre per il campionato di calcio a 5 maschile, una decina per quello femminile e 24 per il calcio. Ovviamente non riteniamo che lo sport si fermi qui. Stiamo cercando di affiancare altri eventi, come il torneo 3vs3 di basket, il torneo di beach volley, di tennis, tennis tavolo e calcio balilla.

Questa realtà è unica a Roma, che difficoltà incontrate?

In Italia ci sono situazioni forti e anche migliori della nostra che però lavorano su gruppi di Atenei, noi lavoriamo solo sul nostro. Il punto di partenza è che sicuramente a Roma3 c’è un attenzione verso lo sport come servizio allo studente, ma personalmente ritengo che lo sport debba essere uno strumento in grado di veicolare alcune informazioni e essere supporto alle politiche dell’Ateneo. Questo è il filo conduttore. Inoltre, abbiamo il vantaggio di avere le facoltà in un’unica zona e di avere due impianti sportivi all’interno di quest’area, il che ti permette di creare un clima di campus. È anche vero che gli impianti che abbiamo sono settoriali, si dedicano principalmente al calcio ed all’atletica leggera. Tutti gli altri sport sono realtà che, quindi, vanno create per poter raggiungere l’obbiettivo. Artefice di tutto questo è stato il Professor Funiciello, docente di fama internazionale, che purtroppo è scomparso nell’agosto di quest’anno. Lui ha incanalato le idee e noi stiamo proseguendo sulla scia del suo lavoro.
Le attività sportive sono sempre legate al sociale.
Proprio perché viviamo lo sport come un veicolo, deve essere o legato alla didattica come nel caso della vela, o motivo di crescita personale dei futuri dirigenti della nostra società. Non è sempre facile trovare l’argomento da evidenziare, l’unica attività con una riposta tangibile è stata, finora, la donazione del sangue. L’anno scorso ha funzionato bene e quest’anno verrà ripresa. L’obiettivo è raddoppiarla nel giro di un paio di anni.

Progetti futuri?

Nostro obiettivo è quello di coinvolgere gli studenti diversamente abili. Sono 4/5 anni che ci proviamo ma non troviamo la strada giusta. Per quest’anno, poi, vorremmo organizzare una settimana bianca. Più in generale, invece, il nostro sogno è coinvolgere sempre più studenti e creare una continuità anche con gli ex. È nostra intenzione creare nuove sinergie con il territorio, aprendo le attività anche alle persone al di fuori dell’università. Un esempio è la patente nautica, che attraverso la delegazione interna, è possibile prendere a prezzi accessibili ed è aperta a tutti.

Andrea Falaschi