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Marconi: all’anagrafico non può testimoniare perchè straniera

L'episodio è accaduto ieri nella sede dell'ufficio anagrafico di Marconi in Municipio XI. Immediate le reazioni delle forze politiche locali

L’EPISODIO ALL’ANAGRAFICO DI MARCONI

La storia è stata riportata nelle pagine locali del quotidiano La Repubblica e parla della disavventura vissuta da Irma Tobia, di origini filippine ma in Italia da una trentina d’anni e per due di questi anche consigliere aggiunto al Comune di Roma, all’interno dell’ufficio anagrafico di Marconi in Municipio XI. Alla donna, stando a quanto riportato, sarebbe stato impedito di testimoniare per il marito durante l’iter per il rinnovo della Carta d’Identità. Sarebbe stata una funzionaria a impedire alla signora Tobia di testimoniare proprio perchè non italiana, preferendole un italianissimo sconosciuto.

IL COMMENTO A QUANTO ACCADUTO

Dalle pagine di Repubblica è l’ex consigliere municipale del gruppo misto, Gianluca Martone, a parlare di questa vicenda. “L’unica cosa importante per un testimone è che abbia i documenti in regola. È evidente che ci troviamo di fronte a un episodio di razzismo. Purtroppo – aggiunge – nella nostra zona e in generale nelle periferie della città, abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di casi di razzismo, anche negli uffici pubblici”.

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LA REPLICA DEL CENTRO DESTRA LOCALE

“Credo che l’episodio vada sicuramente contestualizzato, e probabilmente i dipendenti capitolini possono aver commesso una qualche forma di errore, ma sono certo che non ci sia alcuna matrice ideologica razzista – commenta in una nota l’esponente leghista, Daniele Catalano – Così come viene riportato da un articolo apparso pochi istanti fa. Conosco bene la realtà dell’ufficio in questione e sono certo che i dipendenti del Municipio XI svolgano il proprio dovere con professionalità ed attenzione nei confronti di tutti. Si può sbagliare nella vita e si può sbagliare nel lavoro, è giusto riconoscerlo qualora ci fosse stato questo sbaglio, ma arrivare a facili conclusioni tacciando i dipendenti di razzismo è veramente di basso livello”. Replica in favore dei dipendenti dell’ufficio anagrafico arriva anche dall’ex Consigliere di Fi, Daniele Calzetta: “Credo si sia trattato di una incomprensione – afferma – I dipendenti comunali sono carichi di lavoro, il rapporto con l’utenza spesso non è proprio tra i più facili, soprattutto presso uno sportello anagrafico, visto poi il nuovo sistema delle carte d’identità elettroniche che hanno creato molte problematiche e molte code agli sportelli creando ancora più sovraccarico per tutto il personale”.

Red