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Ostia e Ponte Malnome sono i siti per la trasferenza scelti da Ama

In attesa delle decisioni del Campidoglio l’Ama indica i due siti per la trasferenza e prepara la gara europea per l’esportazione dei rifiuti

ROMA – Tra i punti contenuti nell’Ordinanza regionale del 27 novembre scorso per superare l’emergenza rifiuti, c’erano alcune criticità che sarebbe stato compito di Ama risolvere. La municipalizzata romana dei rifiuti sembra aver dato seguito alle richieste della Pisana, mentre dal Campidoglio si attende ancora una decisione sul da farsi. Sarebbero due al momento le possibilità per la Sindaca Raggi: la prima è quella di non procedere con l’indicazione di un sito, portando la regione al commissariamento del Campidoglio in tema dei rifiuti; la seconda è un ricorso al Tar per impugnare l’Ordinanza, sul quale si starebbe lavorando in queste ore.

LA TRASFERENZA AD OSTIA E PONTE MALNOME

Intanto l’Ama ha dato seguito alle richieste, individuando i due siti necessari ala trasferenza dei rifiuti. Non delle discariche, ma dei luoghi dove i mezzi più piccoli in dotazione al personale di Ama potranno trasferire i rifiuti verso camion più grandi che serviranno al trasporto verso gli impianti di trattamento. I due luoghi indicati sono l’area di Ponte Malnome, con una nuova proroga fino al 2021, e l’area di via dei Romagnoli ad Ostia, dove è già situato il tritovagliatore mobile. A Ponte Malnome al momento vengono stoccate e poi trasferite circa 300 tonnellate di rifiuti. Altro elemento cui Ama sembra aver dato seguito è l’avvio di una procedura per indire la gara europea per l’esportazione di rifiuti all’estero.

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I COSTI DELL’ESPORTAZIONE DEI RIFIUTI

L’amministratore unico di Ama Zaghis, in commissione Ambiente capitolina, ha parlato dell’importanza di trovare una soluzione all’emergenza che sta profilando: “Nel 2019 Ama ha speso 170 milioni di euro per mandare i rifiuti in impianti non di proprietà fuori città Regione o Italia e nel 2020, se non si trova una soluzione sulla discarica di Colleferro, andrà a spendere almeno 190 milioni che pagherà tutta la popolazione”.

Red