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Che vino bevo questo fine settimana?

Bella domanda, visto che il ventaglio di scelte che ho a disposizione è ampio

In primis, per esempio, potrei starmene a casa e degustare uno o più dei magnifici vini della mia cantina, andrei sul sicuro e mi riposerei un po’, non sarebbe affatto male come programma. Altrimenti, potrei fare un salto in una delle belle enoteche, wine bar, bistrot che ormai popolano la Capitale, ce ne sono tante in effetti che vorrei provare. Oppure, potrei andare a uno dei due grandi Saloni del vino che si terranno in Italia questo fine settimana… aaah! Lì sì che di vino ne assaggerei.

Ma quale scegliere? I migliori vini italiani, il Salone organizzato dal blasonato Luca Maroni, che si svolgerà a Roma dal 16 al 19 febbraio presso il Salone delle Fontane all’Eur? Oppure, LiveWine, il Salone dedicato al vino artigianale che si svolgerà a Milano il 18 e il 19 febbraio?

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Luca Maroni, anche quest’anno, come ormai da ventiquattro anni, pubblica il suo “Annuario dei migliori vini italiani”, che specifica essere “il testo più completo, autorevole e affidabile sui vini italiani”. Luca Maroni, per chi non lo sapesse, è un personaggio assai noto all’interno dello scenario enologico italiano, conoscitore esperto della materia, scrive di vino da molti anni, ha collaborato con riviste e quotidiani che si sono occupati dell’argomento, ha partecipato a trasmissioni radiofoniche e a programmi tv e, ovviamente, come detto pocanzi, redige una guida dei migliori vini italiani da ben ventiquattro anni. È, tra le altre cose, inventore di un vero e proprio metodo di degustazione e valutazione del vino, che enuncia in un assioma: “Il vino è piacevole quando il suo gusto richiama in modo vero (consistente, equilibrato, integro) quello del frutto da cui è ottenuto”, da cui deduce che “la fruttosità del vino è direttamente proporzionale alla consistenza, all’equilibrio, all’integrità del suo gusto”.

Il titolo della manifestazione non lascia spazio ad interpretazioni, le aziende vinicole presenti in salone sono le migliori d’Italia secondo il patron dell’evento. Più di 600 etichette tra cui grandi aziende che fanno produzione industriale, ma anche cantine medie e piccole che fanno produzioni contenute. In degustazione ci saranno in gran parte vini convenzionali, per la cui lavorazione si è ricorso all’utilizzo di sostanze chimiche sia in vigna che in cantina, qualche vino biologico, in cui la chimica viene utilizzata esclusivamente in cantina, e vini di tradizione, eseguiti quindi secondo i metodi tradizionali, per cui l’utilizzo della chimica è spesso poco contemplato, se non per quanto riguarda l’aggiunta di anidride solforosa, solitamente in piccola dose. Non vi aspettate, invece, di trovare vini naturali.
Durante la manifestazione verranno proposte degustazioni guidate dallo stesso Luca Maroni e alcuni eventi collaterali a cui si potrà partecipare previa prenotazione.

Live Wine è il salone internazionale del vino artigianale, giunto alla sua terza edizione, che si svolgerà presso il Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi a Milano. Saranno presenti più di 150 produttori da tutta Italia e dall’estero. Oltre alla degustazione libera dei vini presenti in salone, sarà possibile partecipare a diversi incontri, alle degustazioni tematiche guidate e agli eventi fuori Salone che si svolgeranno in parallelo alla manifestazione, in alcuni ristoranti, enoteche e in altri luoghi selezionati della città.

La differenza rispetto al Salone romano, in sostanza, sarà principalmente nei vini in degustazione. In questo caso troveremo, come sottolineano gli stessi organizzatori dell’evento, “aziende di piccole o medie dimensioni, che praticano un’agricoltura sostenibile e in fase di vinificazione preferiscono non utilizzare additivi enologici in modo da ottenere un vino che esprima al massimo il territorio, l’annata e il lavoro dell’uomo.” Non mi stupisce quindi che l’evento sia realizzato grazie al sostegno della storica manifestazione “Vini di Vignaioli” di Fornovo, oltre che dell’Associazione Italiana Sommelier Lombardia.
Al contrario che nel grande Salone romano, aspettatevi quindi di bere quasi esclusivamente vini naturali o tradizionali.

A tal riguardo faccio una piccola parentesi per rispolverare il significato di vino naturale, termine convenzionalmente utilizzato per indicare quel vino che, come viene definito dall’organizzazione di Live Wine

• è prodotto e imbottigliato da chi lo segue direttamente in vigna e in cantina
• deriva da un vigneto che non è stato trattato con prodotti chimici di sintesi
• l’uva da cui proviene è stata vendemmiata manualmente
• non contiene additivi non indicati in etichetta

(Invito comunque chi volesse approfondire questo tema, a leggere l’articolo che ho dedicato l’anno scorso all’argomento proprio dopo aver partecipato alla manifestazione milanese, titolato “Il vino è vivo”.)

Ma allora, in conclusione: “cosa faccio questo fine settimana?”
Io prenderò il treno. Voi???

Sara Bonessio