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La Casa delle culture dedica una giornata al documentario indipendente

Il 5 giugno ingresso libero per assistere alla proiezione di 6 documentari italiani


Da qualche anno si è affermato come stile a sé, capace di fondere cinema e giornalismo, fiction e informazione, declinato nelle forme più diverse, dall’inchiesta al raconto, dalla raccolta di materiale d’archivio alle immagini rubate. Il documentario ormai è un genere assai praticato, a cui purtroppo il circuito di distribuzione nelle sale dedica scarsissima attenzione ma che vede impegnati molti
autori, giornalisti e cineasti italiani. Lavori difficili, nella maggior parte dei casi autoprodotti e che hanno il pregio di restituire al pubblico episodi storici o fatti quotidiani, personaggi di cui altrimenti si perderebbe memoria o a cui si è prestata poca attenzione.

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Come accade per le sei produzioni che verranno presentate il 5 giugno alla Casa delle culture, che ha scelto di aprire le porte al documentario e metterlo a disposizione di chi sia interessato gratuitamente. Una serie intensa di proiezioni che partiranno nel primo pomeriggio per concludersi in tarda serata, intervallate da un incontro con gli autori. I temi sono disparati, dal lavoro in fabbrica nel 2011 alla “munnezza” napoletana, dagli immigrati di Lampedusa e Rosarno all’episodio della fuoriuscita di petrolio e il conseguente inquinamento del fiume Lambro.


La giornata di proiezioni è organizzata in collaborazione con Insu Tv, casa di produzione napoletana impegnata nel cinema indipendente, “street tv” e soprattutto interessante esempio di integrazione della distribuzione con i sistemi di condivisione peer to peer e attraverso le license creative commons. Lo spirito è quello della condivisione delle conoscenze e delle realizzazioni artistiche, con un’attenzione precipua alle giovani professionalità. Perché i documentari sono anche questo: uno sguardo diverso, le opinioni e i racconti di chi vive certe condizioni, un modo
alternativo di raccontare e costruire la propria conoscenza dei fatti.


L’attenzione sul genere cresce, lo testimoniano i festival dedicati a questa forma cinematografica, come quello che si è appena svolto a Siena, “Hai visto mai”. Evidentemente ci si sta accorgendo dell’importanza del documentario come prodotto culturale e della professionalità necessaria alla sua creazione. Quello di domenica è un assaggio da non perdere.

Stefano Cangiano


Casa delle culture

Via San Crisogono 45 (Trastevere)

06/58 33 325

5 giugno dalle 17 alle 23 (programma completo sul sito)