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Curiosità sulla statua di Pompeo Magno

Nel 1553 nel vicolo dei Leutari, presso il Palazzo della Cancelleria, fu rinvenuta casualmente, sotto le fondamenta di due modeste case, la statua gigantesca di Pompeo Magno, la stessa scultura che si trovava nella curia di Pompeo e ai piedi della quale Cesare cadde ucciso dai congiurati. Svetonio racconta che Augusto fece spostare la statua fuori della curia per farla collocare di fronte alla propria basilica. Secondo alcuni esperti la zona corrisponde al ritrovamento.

La scultura si trovava sotto le fondamenta delle due case in modo che il muro divisorio posasse proprio sul collo di essa. Vi fu una lite tra i due proprietari perché entrambi accampavano diritti su di essa. I giudici sentenziarono che la statua dovesse essere tagliata e che a ognuno dei litiganti toccasse la parte che si trovava sotto la propria abitazione.

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Il cardinale Girolamo Capodiferro, conosciuta la strana sentenza, riportò la storia a papa Giulio III, il quale acquistò la statua per la somma di 500 scudi, impedendo che fosse decapitata. Ne fece poi dono al cardinale stesso che la collocò nel bellissimo palazzo costruito per lui da Girolamo da Carpi e da Giulio Mazzoni in quella che oggi viene chiamata piazza Capodiferro.

La statua si trova tuttora nella Sala di Pompeo all’interno dell’edificio che, da un successivo proprietario, il cardinale Bernardino Spada, prese il nome di Palazzo Spada.

La statua presenta piccole macchie rosse, nella parte inferiore della gamba sinistra, che si credette in passato fossero tracce del sangue di Cesare, ma esse sono dovute all’ossidazione dei perni di ferro utilizzati nell’assemblaggio dei frammenti rinvenuti.

Massimiliano Liverotti