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Vicolo delle Grotte

Il nome deriva dai resti del Teatro di Pompeo ridotti a grotte adibite a botteghe, cantine e osterie. Va da via dei Giubbonari a via Capo di Ferro nel rione Regola.

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In questo vicolo nel Settecento abitava Giuseppe Balsamo, il conte di Cagliostro, che fu ammirato – ma anche odiato – dai più notevoli massoni del suo tempo. La sua particolare personalità lo portava a “snobbare” i paradigmi massonici e a considerare la Massoneria con la sufficienza del grande iniziato. Questo strano personaggio conobbe in una casa malfamata Lorenza Feliciana, 14 anni, che sposò. Costei assunse il nome di Serafina Cagliostro e divenne Gran Maestra del Tempio di Iside a Parigi. Infatti il Cagliostro, nel 1784, quando credette che il suo sistema alchemico fosse ormai maturo, fondò a Parigi, la sua “Loggia Madre dell’Adattamento dell’Alta Magia Egizia”. Il Gran Cofto, suo spirito tutelare, gli avrebbe ordinato di procedere ad una riorganizzazione delle confraternite, aggiungendovi un nuovo rito. La Loggia ospitava al suo interno il suddetto Tempio di Iside in cui Cagliostro stesso officiava, nelle vesti di Gran Sacerdote. Il conte venne accusato di stregoneria dalla moglie e arrestato, ma anche lei successivamente venne rinchiusa nel Monaestero dell’Olivia a Sant’Apollonia in Trastevere. Dopo aver scontato la sua pena scomparve nel nulla. La leggenda vuole che in alcune notti vaghi per Trastevere fino a piazza di Spagna, dove venne arrestato Cagliostro, mentre nell’aria aleggiano le sue risa di scherno e la voce adirata del conte che chiama il suo nome.

 

Emanuela Maisto