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Dalla cripta

Questo libro non è “Cento poesie d’amore a Ladyhawke”, ma senz’altro una delle uscite più attese del 2019. A distanza di tempo, di nuovo poesie: la casa editrice Einaudi pubblica “Dalla cripta”. Quella di Michele Mari è la più leggiadra delle lingue, un codice misterioso e denso eppure con elementi riconoscibilissimi della migliore tradizione letteraria, quella più a lungo dimenticata, ma unica e sola e inarrestabile per una raccolta di sofferenze e torti subiti, cuori perduti, omaggi e fissazioni. In passato protagonista di amori incerti e ambigui nel loro contenuto reale (si sta come rondini su un filo), di autobiografie ossessive e sanguinose, di esperimenti linguistici e infanzie favolose, di miti e case di famiglia, lo scrittore è divertente e sgradevole, colto, meraviglioso e osceno in rime sparse, esercitazioni, scherzi, interi canti. Un conservatore dunque di una certa poetica antica e un autorevole rappresentante di alcune sue memorabili interpretazioni, citazioni, frequentazioni: i suoi versi non giungono mai piatti e senza carattere, ma suonano nobilissimi, di straordinaria perfezione ed eleganza. Un autore gigantesco che mostra quanto non bastano le passioni, bisogna saperle cantare. Una produzione inarrivabile di cose preziose a cui attenersi: il “fasciame della vita”, la quota che si deve al mondo.

Dalla cripta
Michele Mari
Giulio Einaudi Editore 2019
Euro 12,50

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Ilaria Campodonico