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Steadyrockerz All Stars: revival “in levare”

Il progetto Steadyrockerz All Stars è nato nel 2015 dall’incontro di musicisti provenienti
da ben note realtà indipendenti romane come Radici Nel Cemento, Skasso e Veeblefetzer, probabilmente le più celebri realtà di genere nella scena capitolina. Unico obiettivo dichiarato dei musicisti coinvolti è quello di suonare dal vivo per l’esclusivo piacere di riproporre i grandi classici del rock “in levare”, mescolati a pezzi originali delle diverse band di provenienza.

I musicisti coinvolti nel progetto sono Giulio Ferrante, Mauro Gregori, Stefano Gambardella, Michele Fortunato, Sandro Travarelli, Domenico De Simone, Stefano Cecchi, Amos Vigna, David D’Assuntino, Angelo Morrone, Matteo D’Alessio e Valerio Cottarelli.
“Revolution rockerz – A punky reggae tribute to the Clash” è il primo lavoro in studio di questa formazione, ovvero 10 canzoni e 10 versioni, dal repertorio dei Clash, riarrangiate e risuonate conservando il suono ruvido di schitarrate distorte per mescolarlo con le varie sonorità del mondo in levare, che sia reggae, ska, rocksteady o dub: “Revolution rock”, “One more time”, “Guns of Brixton”, “I fought the law”, “Bankrobber”, “Police on my back”, “Should I stay or should I go” e ‘Lost in the supermarket” sono solo alcune delle perle dei Clash presenti nel disco.
Il magico ed esplosivo incontro tra questi due generi, il punk e il reggae, accadde nei sobborghi di Londra a metà degli anni ’70 e gli interpreti che iniziarono per primi a sperimentare queste nuove sonorità furono proprio i Clash che le introdussero collaborando con artisti giamaicani come Mickey Dread. Il reggae e il punk erano due generi diversi, ma l’anima che li esprimeva era simile. Rifiuto totale della società e conseguente spirito ribelle sono contenuti comuni a queste due culture nate dal basso, espressione della gente che con pochi mezzi e molte difficoltà non si arrende e si mette in gioco, con la dignità e la schiettezza popolare che rendono la loro comunicazione immediata ed efficace, nei contenuti come nella musica.

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L’album è stato registrato al Formadonda studio di Roma, da Bruno Avramo, che ne ha poi curato anche il mixaggio dal vivo su banco analogico. Un’altra curiosità è legata al bellissimo artwork che è stato interamente curato dal celebre illustratore Osvaldo Casanova. Due consigli spassionati e disinteressati: ascoltateli ed andateli ad ascoltare dal vivo!

David Gallì