Chiusura per assenza di maestre,mancanza di supplenti,riduzione degli orari,questo lo scenario per glia asili nido e le scuole dell’infanzia comunali
Non bisognerebbe mai abituarsi ai disservizi collegati all’istruzione, a partire da quelli materiali (i tetti che crollano, le finestre pericolanti, l’incuria degli spazi verdi, l’assenza di spazi adeguati per gli studenti) fino a quelli funzionali, come l’assenza delle maestre, che può portare fino alla chiusura di una struttura pubblica e che in quanto tale ha l’obbligo di assicurare un servizio continuativo e garantirlo anche in casi di emergenza.
Eppure succede che nella capitale un giorno i bambini accompagnati all’asilo debbano tornare a casa, come nel caso della scuola dell’infanzia comunale “Il tiglio incantato”, di via Orazio Console, dove il 28 gennaio, a causa dell’assenza di tutto il personale docente, ai genitori che accompagnavano i piccoli a scuola è stato detto che per quel giorno non era possibile accoglierli. Il fatto che la direttrice dell’asilo si sia messa a disposizione per seguire i bambini che proprio non potevano rientrare a casa non limita la gravità di quello che è successo in una struttura che, stando a quanto riportato dal sito del Comune, si avvale di 6 insegnanti di sezione, 2 insegnanti di appoggio per l’inserimento di bambini d.a. e altre due persone per il personale ausiliario.
Tempo di influenze stagionali certo, fatto sta che pare strano che almeno otto persone possano assentarsi contemporaneamente interrompendo di fatto l’attività di una struttura pubblica. Ma quello che ancora di più colpisce è l’impossibilità per il Comune di fronteggiare a una condizione occasionale di questo tipo in alcun modo. Se quel giorno infatti l’asilo è rimasto chiuso infatti è stato anche perché non erano disponibili supplenti, dato che la graduatoria è ormai bloccata da tempo. Insufficienza di personali dunque, in un ambito che richiederebbe fondi e strumenti massicci e un’attenzione preponderante, una situazione che stupisce ancora di più quando si sente parlare di centinaia di assunzioni facili nelle municipalizzate del Comune.
Sul caso si sono espressi rappresentanti politici di una parte e dell’altra, esponenti del XII Municipio (nella cui area di competenza rientra il quadrante del “Tiglio incantato”) e del Comune. Domenico Durastante (Pd), Vice Presidente della Commissione Scuola del XII Municipio ha così commentato la vicenda: “La colpa è da ascrivere a una dissennata politica comunale che non considera le esigenze delle famiglie e considera la scuola dell’infanzia non come un momento educativo, ma solo come un parcheggio. Il sindaco Alemanno si ricorda delle famiglie solo quando deve raddoppiare il costo della mensa” e ha poi concluso invitando gli amministratori a rivedere le politiche economiche messe in atto fino a questo momento: “È ora che il Comune riprenda le fila delle politiche scolastiche, la scuola non può essere solo una voce di bilancio da tagliare. Stabilizzare i precari e prevedere graduatorie per le supplenze su base municipale sono solo due delle azioni urgenti che chiediamo al Comune”. Sulla stessa linea Federico Siracusa (Idv), Vice Presidente del Consiglio del XII Municipio, il primo a denunciare il disservizio, rispetto al quale ha sottolineato la maggiore evidenza motivandola con l’intervento dei carabinieri, a dispetto di quei casi continui che restano nell’ombra perché non accompagnati dal clamore. Siracusa, che parla di una “situazione di caos senza precedenti” infatti ci dice: “L’esiguo numero di supplenti nella graduatoria municipale è la causa principale di questi disagi, e solo quella mattina gli stessi disservizi si sono verificati in almeno una decina di altre scuole dell’infanzia comunali del Municipio XII”, un quadro allarmante che assume tinte paradossali quando il Vice Presidente continua: “La graduatoria degli incarichi e delle supplenze del Municipio XII è esaurita, e in mancanza di insegnanti supplenti, i bambini sono costretti ad uscire prima dalle scuole, ad entrare in ritardo o addirittura si arriva a smistare i bambini tra le classi determinando un forte sovraffollamento delle aule, con grave disagio per i bambini, i genitori ed il personale educativo che si trova ad affrontare situazioni d’emergenza senza alcun preavviso”.
Una condizione allarmante, in cui a confondersi sono tagli del Governo nazionale e scelte conseguenti dell’Amministrazione comunale, che negli ultimi anni, specie nel XII Municipio, non ha saputo approntare interventi risolutivi, se non da ultimo, la tardiva apertura del nuovo asilo a Mezzocammino. In ogni caso anche dal Comune e dal centro destra capitolino sono arrivati commenti preoccupati sull’episodio, a partire dal neo Assessore alla Famiglia e alla Scuola Gianluigi De Palo che, calcando la mano sul problema del sovraffollamento, ha affermato: “Stiamo lavorando per risolvere il problema delle classi delle scuole dell’infanzia sovraffollate e della carenza del personale e, naturalmente, e’ una priorità della nostra agenda, andrò personalmente nelle scuole a verificare la situazione, partendo da ‘Il tiglio incantato’ di Spinaceto, venuto alla ribalta della cronaca per una spiacevole emergenza di carenza del personale”. Allo stesso modo Ludovico Todini (Pdl), Vice Presidente della Commissione Scuola comunale, ha puntato sulla futura azione dell’Amministrazione centrale: “La nostra amministrazione ha sempre avuto tra le sue priorità quella di migliorare il servizio scolastico sia per il rispetto del diritto allo studio dei bambini, che per le loro famiglie, per questo lavoreremo per migliorare due aspetti per risolvere il deficit di personale: il primo punto mira a ottimizzare l’organizzazione per quanto riguarda la chiamata delle supplenti; il secondo riguarda la necessità di regole sempre più efficienti sulle zone di copertura di ogni singola supplente”.
I buoni propositi stridono però con i provvedimenti presi a livello locale, che sembrano orientati ancora al restringimento dell’offerta. Succede con “L’allegra arca di Noè”, altro asilo nido del XII Municipio, del quartiere Giuliano-Dalmata, per cui è stata stabilita la contrazione dell’orario di apertura. Infatti, in una delibera del Consiglio del Municipio XII si legge che l’orario dovrà essere ridotto e passare da quello attuale, che garantisce il servizio dalle 7 alle 18, a una fascia temprale minore: 7.30-17. Le motivazioni, come si legge, poggiano sulla scarsa presenza di bambini a ridosso dell’orario di apertura (21% del totale, 4 bambini) e di chiusura (16%, 3 bambini), che farebbe “venire meno il principio di economicità per tale servizio considerata la spesa per il personale e per le utenze, anche per la scarsa utilità che il medesimo riveste per l’utenza”. A proposito si è di nuovo pronunciato Siracusa, che ha commentato con dispiacere la risoluzione votata all’unanimità in Commissione parlando di una “scelta poco felice” e aggiungendo: “Nell’ottica dei tagli ai costi e giustificando la decisione con la scarsa affluenza si interviene sull’unica struttura della zona che offre l’orario prolungato”. Per di più, a completare un quadro già così frammentato e difficile da tenere insieme persino in questo momento, c’è chi cerca di eludere la legge. Come le 83 persone, scovate il 4 febbraio dalla Guardia di Finanza, che con una falsa autocertificazione, avevano dichiarato una condizione economico-finanziaria familiare che gli consentisse di far accedere gratuitamente i loro figli agli asili nido, alla refezione ed al trasporto scolastico.
Ad ogni modo , restando all’attualità, l’11 febbraio si sono chiuse le iscrizioni e quindi bisognerà aspettare che vengano evase tutte le domande per cercare di capire quante richieste resteranno fuori e quanto e come ancora si dovrà intervenire per migliorare un servizio pubblico in affanno e che merita di certo un’attenzione maggiore e un impegno concreto da parte dell’Amministrazione comunale.
Stefano Cangiano