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Foresta di Capocotta: RomaNatura risponde sul taglio delle querce secolari

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C’è l’impegno a far cessare il taglio, ma il problema resta il Piano d’Assetto della Riserva

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IL TAGLIO DELLE QUERCE – Nei giorni scorsi l’ente RomaNatura ha autorizzato il taglio di migliaia di querce secolari di alto fusto nel bosco detto di Capocotta. La foresta in questione fa parte della Riserva di Decima Malafede e ne è una delle parti di maggior pregio. La Riserva Naturale Decima Malafede, si legge sul sito dell’Ente, “è la più grande area protetta del sistema dei parchi gestito da RomaNatura. Le maggiori aree boschive dell’Agro Romano sono comprese in questa zona e costituiscono una delle maggiori foreste planiziali del bacino del Mediterraneo”. 

LA BIODIVERSITÀ – Nella riserva uno studio del WWF ha censito oltre 800 specie vegetali. Un bacino di biodiversità così importante da ricevere il primo vincolo paesistico già nel 1985. Poi nel 1996 si arriva finalmente alla perimetrazione dell’area e all’istituzione della riserva naturale nel 1997.

LE RISPOSTE DI ROMANATURA – Dopo alcuni giorni di silenzio è arrivata una nota ufficiale che spiega la posizione di RomaNatura. A parlare è il Commissario straordinario, Maurizio Gubbiotti: “Accolgo con favore e molta apprensione le sollecitazioni dei cittadini e della stampa, ribadisco che la Macchia di Capocotta nella Riserva Naturale di Decima Malafede è un’area di particolare importanza naturalistica e paesaggistica e va salvaguardata al di là degli strumenti normativi e amministrativi ora a disposizione”.

L’AFFITTO COME SALVAGUARDIA – Dall’Ente spiegano che in passato è stato utilizzato l’affitto dell’area ‘come strumento di salvaguardia’ questo, spiegano “in mancanza di un Piano di assetto approvato”. L’affitto è stato in seguito revocato dal precedente Commissario: “Esisteva pertanto la legittimità della richiesta di taglio da parte della proprietà – seguita Gubbiotti – Il Settore Naturalistico dell’Ente in piena autonomia ha ritenuto che esistessero le condizioni per il rilascio del nullaosta, con numerose prescrizioni”.

L’IMPEGNO A CESSARE IL TAGLIO – Se il Piano d’Assetto per l’area prevedrebbe la tutela integrale, c’è da rilevare che, come in molti altri casi, il documento è ancora in attesa del nullaosta regionale: “Per questo prosegue l’impegno personale e dell’Ente per la salvaguardia e la tutela della Macchia di Capocotta – conclude il Commissario – E non viene meno la ricerca di soluzioni concordate con la stessa proprietà per impedire quanto sta avvenendo. Quindi l’impegno perché cessi il taglio è totale e non esclude alcuna soluzione”.

LM

(Foto di repertorio)