Home Municipi Municipio IX

Decima-Malafede: Roma Natura autorizza il taglio di 21 ettari di bosco

Il taglio nell’area della riserva in possesso di Propaganda Fide

DECIMA-MALAFEDE – Roma Natura, l’ente facente capo alla Regione Lazio gestore del sistema delle aree naturali protette, ha dato il benestare al taglio di 21 ettari di bosco all’interno della riserva naturale regionale di Decima-Malafede.

21 ETTARI – La notizia di questo prossimo intervento arriva dalla Onlus Gruppo d’Intervento Giuridico: “Si tratta delle spallette boschive di Castel Romano, ben 21 ettari di bosco misto (Quercia, Cerro e Leccio, Corbezzolo, Lentisco, Fillirea, Ginestra, Perastro, Prugnolo), con presenza di numerose specie faunistiche, fra cui Falco pecchiaiolo, Poiana, Tasso, Istrice”.

Ads

LE AUTORIZZAZIONI – Le autorizzazioni al taglio sarebbero state ottenute da una società agricola e riguardano i boschi della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (Propaganda Fide), che è in possesso di grosse proprietà immobiliari nell’Agro Romano. Aree già sottoposte al vincolo paesaggistico. Oggi l’Associazione Gruppo d’Intervento Giuridico ha inoltrato una richiesta di accesso civico agli atti “per scongiurare un taglio boschivo che depaupererebbe il patrimonio ambientale e paesaggistico di un’area naturale protetta che meriterebbe solo cura e attenzione – si legge nella nota diramata – Sarebbe l’ora che i secolari interessi privati, anche di modesta entità, lasciassero definitivamente il passo nell’Agro Romano all’interesse pubblico della salvaguardia del patrimonio naturalistico”.

L’IMPORTANZA DELL’AREA – Le informazioni sull’importanza ambientale, storica e paesaggistica della Riserva sono facilmente reperibili anche sul sito di Roma Natura: “Le maggiori aree boschive dell’Agro Romano sono comprese in questa zona – si legge – e costituiscono una delle maggiori foreste planiziali del bacino del Mediterraneo. Uno studio del WWF vi ha censito oltre 800 specie vegetali. Quest’area, compresa tra il GRA, la via Pontina, la via Laurentina e il Comune di Pomezia, può anche vantare insediamenti umani che risalgono alla prima preistoria a circa 250.000 anni fa – e ancora – La zona può dunque essere presa a modello dell’evoluzione complessiva dell’Agro Romano”. In conclusione i vincoli: “Il primo vincolo paesistico risale al 1985 ma è soltanto nel 1996 che si arriva alla perimetrazione dell’area e alla successiva istituzione (1997) della riserva naturale”.

LeMa