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Gli ucraini ospitati a Spinaceto resteranno all’Hotel Mercure

Nessuno spostamento per i 165 cittadini ucraini ospitati nella struttura in Municipio IX

Tratto da Urlo n.209 febbraio 2023

SPINACETO – I 165 cittadini ucraini (al 60% madri sole con figli minori) giunti in Italia e nel Municipio IX nelle prime fasi del conflitto potranno restare ospiti all’interno della struttura dell’Hotel Mercure di Spinaceto. La notizia è stata data dalla Presidente del Municipio IX, Titti di Salvo, e dall’Assessora alle Politiche Sociali, Luisa Laurelli, che in questi mesi si sono attivate per assicurare l’accoglienza dei profughi. Di Salvo e Laurelli hanno infatti sottolineato come la continuità nell’assistenza rappresenti “un successo della comunità solidale del IX Municipio”.

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LA PRIMA FASE DELL’ACCOGLIENZA

Subito dopo Natale la Protezione Civile regionale aveva confermato la fine della prima fase dell’accoglienza e la necessità di spostare i profughi in altre strutture anche al di fuori dei confini regionali. Un problema di non poco conto dopo che in 10 mesi i cittadini ucraini avevano pian piano ritrovato una parvenza di normalità, anche integrandosi e in alcuni casi trovando un impiego. I più piccoli inoltre stanno frequentando le scuole del territorio, imparando l’italiano e cercando di ricostruire una quotidianità lontana dalla guerra. “Siamo molto contente che le persone profughe dall’Ucraina possano continuare lì la loro permanenza – hanno spiegato Di Salvo e Laurelli in una nota – Sono persone colpite tragicamente dalla guerra, costrette ad abbandonare la propria patria aggredita dalla Russia. Dal loro arrivo è scattata nel territorio una straordinaria gara di solidarietà, sia spontanea sia organizzata dal coordinamento delle associazioni INNOVE, promosso dalla istituzione municipale. Le bambine e i bambini hanno trovato nelle scuole del territorio insegnanti molto accoglienti e disponibili, molte persone hanno oggi lavori regolari. Il territorio ha saputo quindi accogliere in tanti modi diversi. E vuole continuare a farlo”.

RESTERANNO IN MUNICIPIO IX

Gli ospiti dell’Hotel, inizialmente destinati ad altre strutture dislocate anche al di fuori del Lazio (più precisamente tra Viterbo, Pomezia, Latina, Caserta, Napoli e Salerno), avrebbero perso la rete e i contatti costruiti in questi mesi in fuga dal conflitto. La cosiddetta Fase 2 dell’accoglienza avrebbe infatti previsto questo spostamento, ma grazie all’avvio di un progetto animato dal territorio la permanenza è stata assicurata. “Ha colto di sorpresa l’intera comunità l’ordinanza ministeriale che ha definito il 31 dicembre come data ultima per l’accoglienza dei profughi ucraini negli alberghi in favore del sistema dell’accoglienza diffusa con la conseguenza di spostare, in ragione della carenza di disponibilità, addirittura fuori Roma e fuori Regione gli ospiti dell’Hotel Mercure. Con un nuovo trauma per i bambini e per gli adulti – seguitano Di Salvo e Laurelli – Come Istituzione e insieme all’assessora Luisa Laurelli abbiamo lavorato con la Protezione civile regionale, l’Assessorato alle politiche sociali del Campidoglio, l’associazione Donne for Peace e la proprietà dell’hotel per costruire un progetto di accoglienza con i requisiti e i servizi previsti per il sistema di accoglienza diffusa”.

Andrea Calandra